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 IMPARARE AD IMPARARE

IMPARARE A STUDIARE

Autoregolazione e responsabilità del proprio processo formativo.

Corso di formazione

Dott. Mario Polito, Psicologo e Pedagogista  E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Presentazione

Non basta studiare. Bisogna studiare bene, utilizzando un buon metodo di studio e coltivando la motivazione. Il metodo di studio offre numerose strategie per rendere efficace lla fatica dello studio. Aiuta gli studente ad usare bene la propria mente, individuando i propri stili cognitivi  e le molteplici forme della propria intelligenza.

La motivazione crea il legame tra lo studio e la vita. Valorizza lo studio come un mezzo per diventare intelligenti, competenti ed esperti. Sostiene gli studenti nella realizzazione dei propri talenti e li educa a dare poi il proprio contributo a migliorare il mondo facendo bene il lavoro che hanno scelto. C’è posto per tutti: per il pizzaiolo, il cantante, lo scienziato, l’economista, il ballerino, il missionario, il poeta. Ognuno può realizzare al meglio le proprie potenzialità e inclinazioni.

Il successo è garantito dall’impegno giorno per giorno. Per affermarsi nel mondo non servono le raccomandazione, ma il dono delle proprie conpetenze acuistate a scuola con metodo e motivazione.

Definizione 

Imparare ad imparare significa impadronirsi delle strategie di consapevolezza di come apprendiamo per scegliere quelle più efficaci, per controllare en guidare il proprio processo di formazione, per imparare ad imparare per tutta la vita.

Si tratta di una abilità trasversale, che attraversa tutte le discipline.

Tutti gli insegnanti possono insegnare consapevolmente ed intenzionalmente questa fondamentale abilità cognitiva. 

Obiettivi del corso di formazione 

Fornire agli insegnanti un quadro di riferimento teorico e una serie di attività operative da sperimentare personalmente, per migliorare le proprie competenze professionali su questo tema dell’imparare ad imparare.

Il corso permetterà:

  1. L’acquisizione delle competenze necessarie per insegnare agli studenti come imparare nel modo più efficace e personale e come guidare e regolare il proprio processo formativo.
  2. L’acquisizione delle teorie più recenti sull’apprendimento, in particolare il costruttivismo, la mediazione culturale e la teoria del prendersi cura della formazione dell’altro (si veda la bibliografia).
  3. La capacità di attuare in classe alcune esperienze di metacognizione, stimolando gli studenti a riflettere sul proprio modo di apprendere e ricordare.
  4. L’acquisizione di un percorso strutturato, ampio e sequenziale di proposte da attuare in classe con i propri allievi, scegliendo quelle attività che si integrano maggiormente con la propria disciplina.
  5. La capacità di rielaborare le informazioni in modo individuale e cooperativo. 

Impostazione pedagogico didattica. 

È opportuno inserire il progetto di “imparare come si impara” entro le coordinate teoriche della ricerca pedagogica, psicologica e didattica di questi ultimi 15 anni, che vanno sotto il nome di costruttivismo, metacognizione, mediazione, apprendimento strategico, pedagogia del prendersi cura dell’altro (pedagogia della relazione educativa), apprendimento cooperativo. Tutte queste coordinate offrono degli orientamenti su come insegnare a studiare e ad imparare come si impara.

Il costruttivismo. Conoscere vuol dire costruire le proprie mappe cognitive per agire nella realtà. La costruzione dell’intelligenza. La costruzione del successo o dell’insuccesso scolastico.

La pratica della metacognizione come esercizio di riflessione, di guida, di autoregolazione e di controllo del proprio processo di apprendimento.

La mediazione dell’insegnante. L’insegnante da trasmettitore  a facilitatore e mediatore dell’apprendimento. Riflessione sulla funzione della scuola oggi: Dalla trasmissione dei saperi alla “costruzione dei saperi”. Dall’acquisizione all’appropriazione del sapere.

La relazione pedagogica e didattica come strategia di mediazione culturale e personale. 

Autori di riferimento

Piaget, Bruner, Vygotskij, Popper, Gardner, Feuerstein, Morin.

Tematiche di approfondimento dell’imparare ad imparare

 

  1. Affrontare la complessità.
  2. Le abilità cognitive trasversali.
  3. Imparare per tutta la vita.
  4. Il conflitto socio-cognitivo.
  5. La scelta dei nuclei fondanti.
  6. La rete delle conoscenze costruite dallo studente.
  7. Le preconoscenze degli studenti, considerate come risorse, come mattoni cognitivi. “Cosa sapevi? Cosa sai? Come utilizzi ciò che sai per apprendere nuove informazioni?. Come utilizzerai ciò che hai acquisito adesso nelle esperienze del futuro?”.
  8. Dalle teorie ingenue, possedute dagli studenti, alla formulazione di teorie scientifiche.
  9. Il tempo dell’apprendimento e il tempo della rielaborazione. La strutturazione e ristrutturazione delle conoscenze.
  10. Il lavoro di gruppo. L’apprendimento reciproco.
  11. La condivisione del proprio percorso di apprendimento (la narrazione condivisa della propria biografia cognitiva).
  12. La rielaborazione e l’assimilazione.
  13. Il transfer di ciò che si è appreso. 

Presentazione delle esperienze operative per gli studenti.

Il progetto che viene proposto nel corso offre  una sequenza ampia e strutturata di proposte operative (un centinaio) da far svolgere agli studenti, per renderli consapevoli del proprio modo di apprendere e per controllare, guidare, orientare, riorientare, rimotivare il proprio processo di apprendimento.

Tale consapevolezza aumenta in loro la sensazione che possono controllare ed autoregolare il proprio processo formativo, aumentando l’autonomia nello studio e la responsabilità. Possono capire che stiamo facendo tutto questo per loro: per rendere più agevole e d efficace il grande “lavoro” quotidiano dello studio. Ogni giorno studiano, eppure sanno poco su questa complessa attività mentale. Conoscendo meglio il loro lavoro intellettuale possono studiare con entusiasmo ed addirittura appassionarsi al sapere.

Ho notato per esperienza che non sono sufficienti le buone e belle prediche sul metodo di studio. È necessario far scaturire dagli studenti questa consapevolezza e necessità fondamentale del loro impegno formativo. La pratica del metodo di studio “deve” emergere come “costruzione di senso” motivazionale e cognitiva che può far fiorire la voglia di prendersi cura della propria formazione. Se non scatta questa consapevolezza lo studio sarà vissuto come una pena, un fastidio, una ossessione. 

Alcune esperienze e proposte operative da far svolgere agli studenti

  1. La conversazione metacognitiva. Procedura e passaggi.
  2. Consapevolezza delle attribuzioni di senso all’esperienza scolastica, allo studio, all’imparare, alla cultura.
  3. Il dialogo interno di autoregolazione.
  4. La lista delle autoistruzioni.
  5. La verbalizzazione del proprio vissuto cognitivo, emotivo e motivazionale.
  6. L’individuazione ed il rispetto dei propri stili cognitivi.
  7. Le esperienze metacognitive. La conoscenza sulla conoscenza. Autocontrollo, autoistruzioni, autoregolazione, autovalutazione della propria esperienza di apprendimento.
  8. La riflessione (la competenza riflessiva).
  9. L’attivazione dei vari ruoli cognitivi.
  10. L’apprendimento cooperativo: la costruzione sociale della conoscenza.
  11. La costruzione di mappe cognitive personali e di mappe cognitive condivise. Insegnare ed apprendere con le mappe cognitive.
  12. Osservazioni sul metodo di studio: “Il quaderno del metodo di studio”.
  13. La responsabilità verso il proprio percorso formativo: “Il quaderno della mia formazione”.
  14. La presa di coscienza. La coscienza di sé. La cultura come presa di coscienza.
  15. La poesia sullo studio, per far emergere attribuzioni di significato, motivazioni ed emozioni.
  16. L’autoregolazione della motivazione. I bollini della motivazione.
  17. La riflessione sugli errori. Capire per prevenire. Prevedere per provvedere.
  18. Il controllo dell’attenzione. La meta-attenzione.
  19. Il controllo della comprensione. La meta-comprensione.
  20. Il controllo della memoria. La metamemoria.La valutazione del processo formativo oltre alla valutazione dei risultati, dei prodotti, degli esiti, dei voti. Imparare ad autovalutarsi. Imparare a valutare i propri compiti e i compiti degli altri.
  21. Collaborazione metacognitiva. I sei cappelli di Edward De Bono
  22. Questionario sul metodo di studio.
  23. Lo stemma della mia intelligenza. 

Supervisione

È prevista una supervisione metodologica per rendere efficace tale progetto progetto.

Otto tappe del progetto.

Tale progetto “imparare come si impara” o “imparare a studiare” è composto di otto tappe: 

1. Impostazione teorica, pedagogica e didattica.

2. Il valore formativo e metodologico della disciplina che si insegna.

3. Apprendere, studiare, ricordare, pensare, metodo, metodo di studio… Cosa significano per me studente?

4. I fattori per far decollare il mio metodo di studio.

5. Motivazione ed autostima. Nel mio dialogo interno quali sono le frasi  motivanti e quelle demotivanti? Quale stima ho di me stesso come studente?

6. Strategie per attivare l’attenzione, la concentrazione, l’autocontrollo, l’autoregolazione cognitiva e motivazionale, l’automonitoraggio, l’autovalutazione (la metacognizione).

7. Intelligenza, stili cognitivi, memoria e transfer. Strategie per pensare e strategie per memorizzare.

8. Strategie di studio per sottolineare, prendere appunti, costruire schemi e mappe concettuali.

 

Bibliografia

 

Polito M., (1993), Guida allo studio: il metodo. Quando, quanto, come, dove e perché studiare, Muzzio, Padova.

Polito M., (1993), Guida allo studio: le tecniche. Come sottolineare, prendere appunti, schematizzare ed archiviare, Muzzio, Padova.

Polito M., (1994), Guida allo studio: il tema. Come ideare, sviluppare arricchire, rivedere, il testo scritto, Edizioni Muzzio, Padova.

Polito M., (1997), Come la Teoria della Gestalt può facilitare l'insegnamento e l'apprendimento, Relazione al 10th Scientific Convention of the GTA - Society for Gestalt Theory and its Application, Vienna 6 - 9 Marzo 1997.

Polito M., (1997), Guida allo studio: la motivazione. Come coltivare la voglia di apprendere per salvare la scuola, Muzzio Padova.

Polito M., (1997), Il tempo nel processo di apprendimento, Seminario presso l'istituto Pedagogico per la Formazione Professionale di Lugano. Relazione dattiloscritta.

Polito M., (1999), Gli studenti difficili, Seminario di formazione tenuto presso L'Istituto Pedagogico per la Formazione Professionale degli insegnanti di Lugano, Svizzera. Relazione dattiloscritta.

Polito M., (1999), L'autostima come fattore di apprendimento, Relazione tenuta ai genitori degli alunni. Fagagna (UD). Relazione dattiloscritta.

Polito M., (2000), Educazione al maschile e al femminile, Seminario di formazione tenuto presso L'Istituto Pedagogico per la Formazione Professionale degli insegnanti di Lugano, Svizzera. Relazione dattiloscritta.

Polito M., (2002), Guida allo studio: l'intelligenza. Come dare la forma migliore alla propria mente, Editori Riuniti Roma..

Polito M., (2000), Attivare le risorse del gruppo classe, Erickson, Trento.

Polito M., (2000), Imparare ad imparare. Ma come? Seminario di formazione per gli insegnanti tenuto a, Toano (Reggio Emilia). Relazione dattiloscritta.

Polito M., (2003), Comunicazione positiva e apprendimento cooperativo, Erickson, Trento.

Polito M., (2010), Imparare a studiare. Il metodo di studio. Quando, quanto, come, dove, e perché, Editori Riuniti, Roma, 2011

Polito M., (2011), Imparare a studiare. Le tecniche di studio. Come sottolineare, prendere appunti, schematizzare ed archiviare, Editori Riuniti, Roma.

Polito M., (2011), Realizza i tuoi talenti per dare il tuo contributo al mondo, Confartigianato, Vicenza.

Polito M., (2012), Atleti della mente. Strategie di attenzione e di concentrazione, Editori Riuniti, Roma.

Polito M., (2012), Costruisci la tua intelligenza. Come dare la forma migliore alla propria mente, Editori Riuniti University Press, Roma, 2012.

Polito M., (2012), Educare con il cuore, seguendo il carisma dei Padri Cavanis, Istituto Cavanis, Possagno (TV).

Polito M., (2012), Educare il cuore, La meridiana, Molfetta, Bari.

Polito M., (2012), Le virtù del cuore. Le emozioni a scuola e nella vita, Vannini, Brescia.

Polito M., (2012), Motivazioni per studiare, Editori Riuniti, Roma.

Polito M., (2014), Apprendimento e insegnamento secondo la teoria della Gestalt, Ebook su Amazon.

Polito M., (2014), I compiti per casa. Sono efficaci? Sono inutili? Le risposte di 7211 studenti, 1309 docenti e 5357 genitori, Ebook su Amazon.

Polito M., (2014), I conflitti con i figli adolescenti in famiglia, Ebook su Amazon.

Polito M., (2014), Intervista ai genitori sui compiti per casa, Ebook su Amazon.

Polito M., (2014), Strategie per scrivere bene a scuola e nella vita, Ebook su Amazon.

Polito M., (2016), Benessere in classe e apprendimento, Ebook su Amazon.

Polito M., (2016), Educarsi al coraggio, Ebook su Amazon.

Polito M., (2016), Il docente riflessivo, Ebook su Amazon.

Polito M., (2016), Intervista sull’educazione: le domande dei genitori. Ebook su Amazon.

Polito M., (2017), Il rischio nella preadolescenza e adolescenza, Ebook su Amazon.

Polito M., (2017), La didattica gestaltista, Ebook su Amazon.

.Polito M., (2017), Memoria e mnemotecniche applicate allo studio: Strategie per ricordare e assimilare ciò che si è studiato, Ebook su Amazon.

Polito M., (2017), Strategie di gestione dell’indisciplina in classe, Edizioni Leoni 2018 ed Ebook su Amazon 2017.

Polito M., (2018), Lettera di motivazione ai docenti, Ebook su Amazon.