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 PER UNA QUALITÀ PEDAGOGICA E DIDATTICA

DELLA SCUOLA

 CONTRO LA “SCUOLA AZIENDA”

CONTRO LA “SCUOLA SUPERMERCATO”

Seminario tenuto a Poschiavo in Svizzera

E' disponibile la videoregistrazione in DVD di 2 ore che può essere richiesto a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

INTRODURRE LA QUALITÀ NELLA SCUOLA

Introdurre la qualità nella scuola? Certamente. Ma bisogna intendersi: bisogna migliorare la specifica qualità educativa, culturale e pedagogica della scuola. Sono molto preoccupato dell'invasione del modello aziendale nella scuola. Sono contrario all'impostazione della cosiddetta "scuola come azienda". Per argomentare questa mia preoccupazione mi soffermerò su questo punti.

  • La scuola non è una azienda, ma un luogo dove ci si prende cura della crescita delle persone.
  • Lo studente non è un cliente, un consumatore, un "cliente da accontentare" consumisticamente, ma una persona che deve scoprire, anche attraverso la fatica e l'inquietudine, i propri talenti ed acquisire le strategie per coltivarli.
  • L'insegnante non è un "venditore" di informazioni, un "venditore" di diplomi, ma un educatore che aiuta l'altro a diventare consapevole di come apprende, di come assimila, di come ristruttura le informazioni, di come costruisce la propria rappresentazione della realtà.
  • I direttori didattici non sono dei manager, ma degli educatori.
  • La scuola non è una fabbrica, ma un luogo dove ci si confronta, in maniera disinteressata, sui valori, sulla cultura, sulla verità, sulla giustizia, sulla solidarietà.
  • L'apprendimento non è trasmissione di "pacchetti ben confezionati" di nozioni, ma ricostruzione continua della propria mappa cognitiva e della propria visione della realtà.
  • La scuola non deve essere valutata con gli stessi criteri delle merci: a scuola si "produce" beni non monetizzabili: si "produce" cultura, valori, affetti, sentimenti, partecipazione, solidarietà, verità, dialogo. Tutte queste esperienze non sono "vendibili", "spendibili", non sono delle quantità, ma delle qualità, e perciò non possono essere valutate, giudicate, mercificate, con i criteri usati per misurare le merci e gli oggetti di consumo.
  • La scuola non deve essere succube del modello aziendale, che è focalizzato sulla produzione di oggetti, di merci, di cose, e soprattutto interessato quasi esclusivamente al profitto monetario. La scuola è a servizio dell'umanità: è un luogo di crescita, di incontro, di scambio, di affetti, di entusiasmi, di ideali, di valori. A scuola non si producono oggetti, ma esperienze, esperienze di crescita.

La qualità di una scuola non dipende solo dal perimetro delle aule, dalle etichette sulle porte, dall'ampiezza delle finestre, dalla organizzazione del piano orario, dall'efficienza amministrativa. Questi indici sono indici della qualità architettonica o burocratica della scuola. Devono essere migliorati, naturalmente. Ma la qualità della scuola è fatta dal coinvolgimento culturale ed affettivo dei loro partecipanti: sia insegnanti, che studenti.