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 INSEGNANTI IN DIFFICOLTÀ

SEMINARIO DI FORMAZIONE PER DOCENTI

Tenuto ad Agno (Svizzera) organizzato dalla SUPSI di Locarno.

E' disponibile la videoregistrazione del seminario (3 ore)

e può essere richiesta a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ammettiamolo apertamente: Siamo degli insegnanti in difficoltà? Perché ce ne vergogniamo?Perché ci colpevolizziamo?

Forse perché pensiamo (individualisticamente) che siamo responsabili noi delle nostre stesse difficoltà.

Ma ragioniamo in modo più sistemico: è diventato più difficile educare ed insegnare. Perché?

Il seminario è un luogo per riflettere proprio sulle cause di questo disagio.

Ecco alcuni temi che affronteremo:

  1. Le mie difficoltà a scuola.
  2. Utilizziamo tre questionari. Il questionario di Burnout di C.Maslach. Il questionario del benessere emotivo dell'insegnante (Mario Polito 2000). Il questionario sul Docente Motivante (M.Polito 2007).
  3. Lista di situazioni di difficoltà. Quali sono le aree più compromesse.
  4. Le strategie più utilizzate.
  5. Le strategie più efficaci e quelle meno efficaci.
  6. Alcuni suggerimenti per superare le nostre difficoltà di docenti:
  7. Curare il proprio benessere. Star bene per educare ed insegnare bene.
  8. Ridefinizione costante del proprio ruolo: Sono qui con voi per...
  9. Riduzione del sovraccarico istituzionale condividendolo con gli altri educatori di questi ragazzi, in primo luogo dei genitori.
  10. Rimotivazione professionale. L'importanza della propria funzione educativa.
  11. Attivare la cooperazione educativa e didattica tra docenti.

 

Ecco perché ho scritto questo libro

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PRESENTAZIONE

 

Tutti sono pronti a dichiarare che gli insegnanti devono motivare gli studenti.
D’accordo.
Tutti sono d’accordo su questo punto.
Ma chi motiva gli insegnanti?
Nessuno.
Essi sono abbandonati, trascurati e svalutati. Si pretende tanto da loro, senza dare loro niente o pochissimo. Si dà poco sostegno, scarsa valorizzazione sociale, miseri stipendi. In contrasto, essi sono gravati da moltissime richieste educative, si trovano in classe con molti studenti demotivati, indisciplinati e maleducati.
L’opinione pubblica è ingiusta con i docenti. Molti genitori, senza alcuna preparazione, sono diventati presuntuosi, arroganti, prepotenti con gli insegnanti. Molti si ritengono più bravi e competenti dei docenti, che invece hanno speso anni di studio e di preparazione, per insegnare a scuola.
Anche i docenti hanno bisogno di essere motivati.
Allora, ci provo io, con questa lunga lettera di motivazione.
Ho tenuto nel passato trentacinque molti corsi di formazione ai docenti, in Italia e in Svizzera, e ho ascoltato il loro sconforto: ecco perché la copertina del libro ha quell’immagine forte di un docente scoraggiato.
Le argomentazioni che seguono sono il risultato di molti corsi di formazione che ho tenuto per oltre trent’anni.
Ho raccolte le argomentazioni per motivare i docenti e le ho collocate in ordine alfabetico per permettere a chi vuole di leggere il libro anche a salti, individuando subito quello che serve, per riflettere o trovare qualche indicazione essenziale, in modo rapido e pratico.
Il risultato è quello di una lettera molto lunga, di oltre 190 pagine. Ero partito da poche indicazioni di un paio di pagine ed ecco, invece, che ho raccolto molto materiale organizzato in indicazioni operative. Spero di dimostrare, con questi suggerimenti, la complessità, ma anche la bellezza, della professione docente.
Prima di leggere le varie argomentazioni, desidero presentare la mia ricerca scientifica su cui si basano le indicazioni che si leggeranno in seguito.
Presento solo alcune delle mie ricerche statistiche.
La prima riguarda i punteggi assegnati dai docenti ad un questionario sul “docente motivante”. In essa si vedono quali caratteristiche hanno ricevuto i punteggi più alti e più bassi.
La seconda ricerca è costituita dalle risposte di 253 studenti di scuola superiore (SS2) a un questionario sul metodo di studio, utilizzando le correlazioni che sono emerse sulla capacità dei docenti a motivare: “I miei docenti (nella maggior parte) riescono a motivarmi o a entusiasmarmi verso la materia che insegnano” .
La terza ricerca riguarda la stessa capacità motivazione dei docenti che emerge dalle risposte di 923 studenti: “Gli insegnanti sanno entusiasmarmi a studiare la loro materia”.
La quarta ricerca riguarda le correlazioni statistiche emerse attorno al seguente item “Gli insegnanti mi hanno stimolato a sviluppare la mia creatività”.
La quinta ricerca riguarda il questionario sul docente creativo.
Tali ricerche indicano le fondamenta scientifiche delle indicazioni metodologiche contenute nella mia lettera di motivazione ai docenti.

 

INDICE DEL LIBRO

 

CAPITOLO 1        
ALCUNI DATI DELLA RICERCA SCIENTIFICA SULLA MOTIVAZIONE DEI DOCENTI
      
 . Questionario sul docente motivante.      
I risultati del questionario ordinati dagli items con punteggio più alto a quelli con punteggio più basso.      
Questionario sul docente motivante modificato per farsi valutare dai propri studenti.      
 . Cosa dicono gli studenti sui docenti motivanti?      
Correlazioni positive.      
Correlazioni negative.      
 . Cosa dicono gli studenti sull’entusiasmo dei docenti?      
Correlazioni positive.      
Correlazioni negative.      
 . L’opinione degli studenti sui docenti che stimolano la loro creatività.      
 . Questionario sul docente creativo.      
Sintesi della mia lettera di motivazione ai docenti.      

CAPITOLO 2       
ANDARE OLTRE LA DEMOTIVAZIONE    
 
Andare oltre le lamentele sulla demotivazione degli studenti.      
Le cause della demotivazione degli studenti.      
Assumersi le proprie responsabilità verso la demotivazione degli studenti.      
Come stanno a scuola gli studenti demotivati?      
Studenti che odiano la scuola.      
Non serve punire i demotivati.      
Le punizioni come strategie demotivanti.      
Prima di punire la demotivazione, è meglio cercare di motivare con altre argomentazioni.      
Il costo della demotivazione.      
Circolo virtuoso motivazionale.      

CAPITOLO  3      
CURARE LA COMUNICAZIONE IN CLASSE E LA RELAZIONE EDUCATIVA
      
Clima di classe che favorisce la motivazione.      
Le strategie dell’apprendimento cooperativo.      
Il benessere in classe.      
La sensazione di appartenenza al gruppo classe.      
Il clima di classe positivo permette di insegnare bene e di far apprendere bene.      
La classe come sistema.      
Curare la comunicazione personale e autentica.      
L’autorivelazione del docente.      
L’autorivelazione della propria esperienza scolastica di studente.      
Saper comunicare è la condizione per riuscire a motivare.      
Comunicare per convincere. Convincere per motivare.      
Comunicazione in classe e valorizzazione degli studenti.      
Esprimere attenzione, interesse, cura, riconoscimento, verso gli studenti.      
Insegnare le abilità sociali.      
Insegnare a condividere.      
Esprimere le emozioni ed emozionare.      
Meno contenuti ma con più entusiasmo.      
Dare fiducia agli studenti.      
Dimostrare fiducia nelle capacità degli studenti.      
L’esempio del docente vale più di mille parole.      
Docenti come punti di riferimento.      
Dare fiducia per neutralizzare la sensazione di Impotenza appresa.      
Cura e servizio.      
Rispettare il tempo di crescita.      
Sostenere gli studenti nelle difficoltà di apprendimento.      
Valorizzare la persona dello studente.      
Accoglienza della persona degli studenti.      
Accoglienza delle obiezioni degli studenti.      
Dare senso al mondo degli studenti.      
Rispettare la diversità e unicità di ogni studente.      
Valorizzare i piccoli passi di miglioramento.      
Dare feedback di apprezzamento agli studenti.      
Valorizzare lo stile di apprendimento di ogni studente.      
Incoraggiare gli studenti con parole scelte e personalizzate.      
Bisogna essere comprensivi ma anche severi ed esigenti.      
Bilanciare il dare e il richiedere in educazione.      
Comunicare il rimprovero.      
Attenzione alla frase avversativa nella comunicazione.      
Lodare con consapevolezza e prudenza.      
Lodate con consapevolezza e prudenza, perché la lode qualche volta può avere un effetto demotivante.      
Rispettare il lavoro degli studenti e far rispettare il proprio lavoro.      
Comunicazione e accoglienza dell’identità negativa di alcuni studenti.      
Accogliere le ambivalenze nella relazione educativa.      
Comunicazione e narrazione.      
Esplicitare i criteri di valutazione degli studenti.      
La valutazione degli studenti.      
Imparare dagli studenti.      
Rievocare la propria esperienza dell’infanzia e dell’adolescenza.      
Le caratteristiche del docente migliore.      
Dialogare con gli studenti.      
Essere aperti e mettersi in discussione.      
I bisogni degli studenti che emergono attraverso le loro domande.      
Le aspettative degli studenti.      
Comunicare e collaborare con i genitori.      
Comunicare e collaborare con gli altri docenti.      
Educare non individualisticamente ma come comunità.      

CAPITOLO  4      
FORNIRE STRATEGIE COGNITIVE E MOTIVAZIONALI      

Studiare con metodo e motivazione.      
Offrire strategie di apprendimento.      
Insegnare strategie cognitive e metacognitive.      
Memoria e mnemotecniche.      
Fornire strategie sul metodo di studio.      
Insegnare la pianificazione.      
Le neuroscienze come fascino.      
Usare la mente a due velocità.      
Le preconoscenze da rievocare e da attivare.      
Sviluppare la consapevolezza metacognitiva del processo di apprendimento.      
Il dialogo interiore metacognitivo.      
L’attenzione come porta della mente.      
Apprendere facendo.      
Mostrare in modo pratico ed operativo quello che si spiega a parole.      
La didattica del problem solving.      
Il teatro come strumento didattico.      
Stimolare l’immaginazione nello studio.      
La narrazione come esperienza di apprendimento.      
L’importanza della rievocazione.      
Insegnare a pensare.      
Consapevolezza dei propri stili di attribuzione.      
Elaborare numerosi collegamenti cognitivi.      
Insegnare a pensare in modo creativo.      
Materie veloci e materie lente.      
Proporre il “Diario formativo” agli studenti.      
Didattica degli errori.      
Ridurre gli obiettivi di apprendimento a quelli essenziali.      

CAPITOLO  5      
ESPLICITARE LA PROPRIA TEORIA PEDAGOGICA
      
Teoria e pratica riflessiva.      
Adottare la pratica riflessiva.      
Docente riflessivo. Sono un insegnante demotivante quando…      
Visione e missione educativa.      
Diventare consapevoli della propria teoria cognitiva.      
Diventare consapevoli della propria teoria pedagogica.      
Non esistono ricette, ma teorie e strategie che devono essere applicate creativamente al caso individuale.      
Motivazione e neuroscienze.       
Studiate le neuroscienze perché vi offrono alcune strategie di motivazione per agganciare i vostri studenti.       
La motivazione come fenomeno complesso.       
Responsabilità del fallimento scolastico.       
La metafora socratica della maieutica.       
Il mandato sociale della scuola oggi.       
Sviluppare le competenze esistenziali.       
Accoglienza delle difficoltà di apprendimento degli studenti.       
Sviluppare identità competenti.       
Scegliere i contenuti migliori.       
Non “grigliare gli studenti”.       
Consapevolezza del gap generazionale.       
Valorizzare l’opportunità di studiare.       
Integrare la lezione frontale con la partecipazione attiva degli studenti.       
La strategia della ricerca azione come approccio motivante.       
Accertarsi che gli studenti apprendano.       
Comprensione e motivazione.       
Cura di sé e burnout del docente.       
Il docente di buon umore.       
Apprendimento continuo anche per i docenti.       
Proporsi come allenatori.       
Educare ma non sedurre.       

CAPITOLO 6        
ACCENDERE LA MOTIVAZIONE NEGLI STUDENTI    
   
Motivare tutti.       
La motivazione come impegno sociale di tutti. Tutti motivano. Tutti educano.       
Trovare il tempo per motivare.       
Cornice di senso.       
Elencare le proprie argomentazioni per motivare gli studenti a studiare.       
Gli ingredienti della forza della motivazione.       
La consapevolezza delle proprie motivazioni.       
Strategie di automotivazione.       
Automotivazione contro la noia.       
Scrivere una lettera di automotivazione.       
Insegnare ad automotivarsi.       
L’argomentazione “Tutti prendono la patente”. Perché?       
La priorità della motivazione sulla didattica.       
Prima motivare poi richiedere.       
Motivazione algebrica.       
Creare agganci tra scuola e vita.       
Agganciarsi all’esperienza degli studenti.       
Catturare l’interesse.       
Bisogno di autorealizzazione degli studenti.       
Bisogno di apprendere.       
Autocontrollo e autostima.       
Autoregolazione cognitiva ed emotiva.       
Autoregolazione nello studio e voti.       
Autoregolazione e autodisciplina.       
Apprendimento autoregolato.       
Motivazione e conseguenze del proprio comportamento.       
Autodeterminazione e padronanza di sé.       
Dare alternative.       
Autoefficacia e competenza.       
La sensazione di competenza e lo sviluppo dei propri talenti.       
Le caratteristiche dell’autoefficacia.       
Autostima realistica o autostima conquistata.       
Favorire l’autovalutazione equilibrata degli studenti.       
Autovalutazione e riflessione metacognitiva.       
Impegno a migliorarsi.       
La motivazione come forza di avvicinamento alla meta.       
Far capire il valore dell’impegno e far accettare la fatica che ne consegue.       
Il valore dello sforzo e dell’impegno.       
L’inquietudine di fronte ai limiti del proprio sapere.       
La relazione tra impegno e successo.       
Impegno di soli cinque minuti.       
Insistere agli inizi.       
Impegno e cultura dell’impegno.       
Integrazione di dovere e piacere.       
Assumersi le proprie responsabilità.       
Impegno passo dopo passo.       
I gesti mentali dell’impegno.       
Presentare un percorso di miglioramento.       
Animare le lezioni.       
Carisma ed entusiasmo.       
Raggiungere i propri studenti e “bucare lo schermo”.       
Motivare attraverso la sorpresa.       
Apprendimento attivo.       
Apprendimento per esperienza.       
Partecipazione e coinvolgimento degli studenti.       
Ridurre le prediche e aumentare le pratiche.       
Valorizzare l’allenamento.       
Esercizi di allenamento.       
Alta motivazione ed alta pratica.       
Visualizzare il successo ma anche seguire un percorso di allenamento per conseguirlo.       
Motivazione e assunzione di responsabilità.       
Accesso ad Internet non significa conoscere.       
Accesso a internet e ignoranza.       
Azione e motivazione.       
Presentare compiti autentici.       
Fornire modelli di motivazione.       
Il docente come modello di motivazione.       
I docenti come motiv-attori.       
Motivazione attraverso l’esempio.       
Motivare attraverso la propria autorealizzazione.       
Rimotivarsi ogni giorno a insegnare.       
Differenza tra motivazione e ispirazione.       
Le motivazioni intrinseche.       
Motivazione intrinseca e motivazione estrinseca.       
Motivazioni e interessi: differenze tra maschi e femmine.       
Individuare il codice di accesso motivazionale di ogni studente.       
Motivazione e progetto di vita.       
Motivazione del gruppo classe.       
Attivare le risorse dello studente e quelle del gruppo classe.       
La motivazione come strategia di gestione dell’indisciplina.       
La motivazione circolare tra docenti e alunni e alunni e docenti.       
Una doppia motivazione.       
Fare una lista dei propri obiettivi.       
La definizione di buoni obiettivi.       
Obiettivi adeguati alle nostre ambizioni e alle nostre risorse.       
Visualizzazione entusiasta degli obiettivi da raggiungere.       
Obiettivi motivanti.       
Assegnare uno scopo.       
Il portfolio come strategia motivante.       
Fare chiarezza sugli ingredienti del successo scolastico.       
Rendere significativo ciò che deve essere imparato.       
Ridurre il sovraccarico cognitivo.       
Didattica ludica.       
Utilità dello studio.       
Sostenere la motivazione.       
Esempi motivanti.       
La forza di volontà.       
Costanza. Tenacia. Perseveranza. Persistenza.       
Far sperimentare il successo formativo.       
Mostrare i vantaggi formativi della propria disciplina.       
La competenza come fonte di gratificazione e rinforzo positivo.       
L’arte di porgere le domande.       
Creatività nella didattica.       
Motivare alla cooperazione e alla condivisione.       
La condivisione con le altre classi.       
Educare alla comprensione.       
Il coraggio della motivazione.       
Dare speranza e futuro ai giovani.       
Emozionare gli studenti per motivarli.       
Chiarezza       
Lo stemma motivazionale.       
La poesia sulla motivazione con gli incipit.       
Analogie della motivazione.       

CONCLUSIONE       
BIBLIOGRAFIA       
AUTORE - CURRICULUM BREVE       

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Sito: www.mariopolito.it

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