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STRATEGIE PER SCRIVERE BENE

A SCUOLA E NELLA VITA

Come ideare, sviluppare, arricchire, rivedere ed abbellire il testo scritto

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 Edizione precedente Editori Riuniti Roma 2002

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Edizione precedente Editori Riuniti - ROMA (2002)

 

 

PRESENTAZIONE DELL'EDIZIONE 2014

Si può imparare a scrivere bene e in questo libro descrivo molte strategie e tecniche, che insegnano a ideare, sviluppare, arricchire, rivedere e abbellire i vari tipi di testi, dal tema, al saggio breve, all'articolo di giornale, al blog, alla tesi di laurea.


Offro numerosi suggerimenti per esprimere efficacemente le proprie idee, sentimenti e valori, per condividere con gli altri la nostra esperienza in modo preciso, coinvolgente ed efficace.
Con questo libro, desidero far emergere negli studenti il piacere di scrivere. Spero di esserci riuscito. Aspetto i vostri commenti.


Mi sono impegnato a scrivere un testo chiaro, essenziale, efficace, accompagnato da oltre 100 disegni che consentono di assimilare facilmente le idee fondamentali.


La prima edizione di questo libro è stata pubblicata nel 1994 con il titolo: Guida allo studio. Il tema. Come ideare, sviluppare, arricchire, rivedere, abbellire il testo scritto.


In questa che esiste solo in versione in Ebook, presso Amazon.it, ho riscritto il libro, ho approfondito l'importanza dello scrivere bene e ho cercato di estendere il valore della scrittura non solo a scuola (per fare un buon tema, un saggio breve e anche una tesi) ma anche nella vita quotidiana o lavorativa


Vi chiedo di condividere questo nuovo libro con tutte le persone interessate all'educazione delle nuove generazioni e soprattutto con i numerosi genitori e docenti che desiderano aiutare i loro ragazzi a pensare bene, a esprimersi in modo coinvolgente e a scrivere in modo efficace.


Ultimo segno di condivisione: il prezzo del libro è di 8.22 euro. È stato fissato in questa fascia bassa per favorire tutti voi e soprattutto gli studenti. Mi auguro che sia utile a scuola e nella vita.

 

INTRODUZIONE

Ecco perché ho scritto questo libro.


Molte volte ho sentito dire dai miei insegnanti: "Il contenuto è buono, ma la forma è contorta". Era questo il giudizio che i docenti delle scuole superiori assegnavano spesso ai miei temi. Quando chiedevo loro come potevo migliorare la forma, essi mi rispondevano: "Leggi di più, impegnati a leggere di più, devi leggere ancora di più". Io mi accanivo nella lettura e miglioravo la conoscenza di molti argomenti, ma il giudizio dato ai miei temi era ancora lo stesso "Il contenuto è molto buono, ma la forma è contorta". Ero molto scoraggiato perché non vedevo una soluzione.

Il loro consiglio di leggere di più non mi aiutava a progredire, non rispondeva ai miei bisogni, perché volevo ricevere qualche indicazione pratica su come eliminare la "forma contorta" dai miei temi. Mi sentivo solo e abbandonato. I miei insegnanti erano concentrati solo a trasmettere i loro contenuti, ma non si dedicavano ad aiutare noi studenti a imparare bene. Non ci fornivano strategie di metodo di studio, trucchi per aggirare gli ostacoli, spiegazioni supplementari per capire meglio i concetti più difficili. In breve non si preoccupavano delle difficoltà degli studenti. Non lo consideravano un loro compito educativo e didattico.


A quel punto avevo capito che dovevo aiutarmi da solo.


Perciò da quel momento cominciai a riflettere di più sul mio modo di scrivere. Volevo scoprire qualche strategia concreta per scrivere in modo lineare e scorrevole. Durante questa mia ricerca feci una scoperta decisiva che riguardava le "frasi di collegamento". Un giorno, mentre stavo studiando, osservai per caso che, nei libri di testo, le idee e le argomentazioni erano collegate in modo fluido da frasi di collegamento, come le seguenti: "Prima di affrontare tale argomento, è necessario chiarire il significato di questo termine". "Procediamo ora nell'analisi dettagliata dei presupposti di questa teoria". "Soffermiamoci ancora su questo concetto perché è importante nell'articolazione teorica fatta dall'autore". "Avviamoci alla conclusione riassumendo i temi fondamentali emersi da questa discussione".


Fu una grande scoperta. Almeno per me. Provai una gioia immensa perché avevo compreso, finalmente, come collegare meglio le frasi dei miei temi. Cominciai subito a raccogliere su un quaderno, intitolato appunto "Frasi di collegamento", tutte quelle espressioni che favorivano una maggiore connessione, leggerezza e scorrevolezza nella forma scritta.


Dopo questa scoperta, cominciai a inseguire altri trucchi per scrivere bene e fui affascinato da altre rivelazioni, come la struttura architettonica del periodo, la simmetria del paragrafo, il parallelismo delle frasi, la tavolozza degli aggettivi, la forza degli avverbi, la musicalità delle parole.


Sono queste e altre scoperte che desidero condividere, perché, come hanno agevolato me, potranno anche aiutare molti studenti a scrivere bene.


Le ho tutte sperimentate e convalidate. Le ho utilizzate per scrivere i miei 16 libri che sono stati già pubblicati e gli altri 7 libri che in questo momento sto rivedendo prima della pubblicazione.


In breve, ho praticato quello che predico in questo libro.


Desidero insegnare le migliori strategie che sono alla base di un bel testo.


Quando vediamo una bella auto, siamo catturati dal suo stile e dalla sua potenza. Eppure essa è solo il risultato di migliaia di pezzi ben connessi e tutti al posto giusto.


Anche un bel testo può esprimere stile e potenza, se utilizziamo la tecnica di assemblaggio delle sue parti.
Uno studente mi ha domandato: "Mi può dire, in una sola frase, il consiglio più importante per scrivere bene?".


Una sola frase?


Sì. Eccola: Inserisci il tuo massimo coinvolgimento ed entusiasmo in quello che vuoi scrivere o narrare.


"Che cosa vuol dire?".


Per spiegartelo dovrei usare molte frasi, ma per il momento ti racconto solo questa storiella (ripresa da Martin Buber 1978-1965).


A un rabbino fu chiesto di narrare una storia. " Una storia" egli disse, " va raccontata in modo che essa di aiuto a tutti anche a chi la racconta". Poi aggiunse: "Mio nonno era storpio e zoppo. Una volta gli chiesero di narrare qualche aneddoto sul suo maestro. Egli raccontò, ad esempio, che il suo maestro, quando pregava, aveva l'abitudine di saltellare e danzare. Pregava con entusiasmo e gioia. Allora mio nonno, per dimostrare come ballava il suo maestro, si alzò e cominciò a saltellare e danzare proprio come lui e fu tanto coinvolto da questa esperienza del ballo che da quel momento mio nonno guarì. Non era più né storpio né zoppo. Così si devono raccontate le storie. Una storia deve essere raccontata in modo che sia di aiuto a chi la racconta e agli altri che lo ascoltano".


Così deve essere anche la scrittura. Bisogna scrivere con entusiasmo per poi entusiasmare il lettore. La scrittura deve trasportare forti emozioni e grandi idee che aiutano a migliorare sia lo scrittore sia il lettore. È una grande sfida per entrambi. L'autore deve coinvolgere il lettore e catturare la sua attenzione. Soprattutto, deve mantenerla alta, proponendo, in ogni pagina, nuove idee, utili strategie e continue sorprese. Il lettore deve sentire che il suo tempo prezioso è ben ricompensato e riempito di bellezza e verità.
In questo modo la scrittura diventa un "luogo" di contatto autentico, perché crea una forte interazione tra l'autore e il lettore.


Adesso una precisazione. Lo scopo di questo libro non è quello di istruire a diventare scrittori, ma quello di insegnare a scrivere con chiarezza ed efficacia.


Si può imparare a scrivere bene, anche senza avere la preoccupazione dello stile letterario. L'importante è riuscire a esprimersi con linearità e limpidezza. Si può scrivere in modo creativo, anche senza l'impegno a inventare storie, racconti e romanzi. La creatività emerge da sola quando si desidera esprimere bene il proprio pensiero.


Ogni tipo di scrittura è un'opera creativa, se esprime bene le idee dell'autore. Anche un compito strettamente scolastico, come lo svolgimento di un tema, la stesura di un saggio breve o di un articolo di giornale, l'elaborazione di una tesi, può essere un capolavoro, se manifesta contenuti originali, un'elegante forma stilistica e un forte di coinvolgimento del lettore.


Per raggiungere tale risultato espressivo, bisogna apprendere alcune tecniche e rispettare le caratteristiche della propria personalità.


Vi sono gli impulsivi che preferiscono scrivere di getto e i riflessivi che desiderano scrivere solo dopo aver meditato a lungo. Vi sono quelli che amano una "scrittura solare", fatta di descrizioni vivaci, di antitesi forti, di argomentazioni contrapposte, di emozioni accese, e vi sono quelli che scelgono una "scrittura crepuscolare", fatta di disegni delicati, di sfumature graduali, di accostamenti silenziosi, di emozioni attenuate, di simboli nascosti.


Ognuno può valorizzare nella scrittura il suo modo "particolare" di esprimersi, cercando soprattutto di far emergere il proprio stile, che è la capacità di dare una "forma" molto personale ai propri contenuti.
Scrivere bene offre numerosi vantaggi.


Aiuta a pensare bene, a esprimere con energia la propria personalità, a comunicare chiaramente le proprie idee, sentimenti e ideali.


Scrivere bene aiuta a essere altruisti e a pensare a chi ci leggerà. Ci stimola a visualizzare bene i nostri destinatari e desiderare che ci leggano con attenzione, che provino piacere nella lettura, che comprendano bene il nostro pensiero, che ricordino a lungo il nostro incontro.


Scrivere bene è un gesto di cortesia verso chi legge. Egli ci regala il suo tempo, la sua disponibilità, la sua intelligenza.


Perciò merita rispetto.

 


INDICE


CAPITOLO 1


ALCUNE INDICAZIONI PER SCRIVERE BENE


CAPITOLO 2


LA RICERCA DELLE IDEE 

 


2.1. Prendersi il tempo per elaborare idee originali
2.2. Analizzare ogni parola della traccia del tema
2.3. Personalizzare il tema
2.4. Stabilire delle regole per non andare fuori tema
2.5. Distribuire il tempo tra l'ideazione, la stesura e la revisione
2.6. Dare voce alle varie parti della propria personalità
2.7. Rivolgersi delle domande per sviluppare le idee
2.8. Dedicare del tempo al Brainstorming e alla costruzione di mappe mentali
2.9. Scrivere il diario per conoscersi e per "costruire" la propria identità
2.10. Curare la propria formazione
2.10.1. Nutrirsi di belle frasi, massime e citazioni
2.10.2. Raccogliere esempi e aneddoti
2.10.3. Valorizzare la cultura presente nei film 


CAPITOLO 3


ALCUNE TECNICHE PER PRODURRE IDEE

 


3.1. La tecnica dell'associazione
3.2. La creatività delle metafore
3.3. La tecnica della deduzione
3.4. La tecnica dell'intervista immaginaria
3.5. La tecnica dell'autointervista
3.6. La tecnica dei punti di vista
3.7. La tecnica dell'osservazione
3.8. La tecnica dell'immedesimazione e dell'empatia
3.9. La tecnica della visualizzazione
3.10. La tecnica della lista degli aggettivi
3.11. La tecnica delle domande strutturate

 


CAPITOLO 4


LA DISPOSIZIONE DELLE IDEE 

 


4.1. Disporre le idee secondo l'arte della composizione dei fiori
4.2. Procedere dalla disposizione provvisoria a quella "definitiva"
4.3. Elaborare il proprio "filo conduttore"
4.4. Desiderare di interessare il lettore
4.5. Organizzare il percorso dei contenuti argomentativi e narrativi
4.6. "Pesare" le informazioni per disporle in gerarchia
4.7. Utilizzare il principio di contrasto figura-sfondo
4.8. Allestire delle frasi di segnaletica

 


CAPITOLO 5


L'INIZIO, LO SVILUPPO E IL FINALE DI UN TESTO

 


5.1. Alcuni suggerimenti per iniziare un testo
5.2. Alcuni suggerimenti per sviluppare un testo
5.3. Alcuni suggerimenti per terminare un testo

 


CAPITOLO 6


ALCUNE TECNICHE DI DISPOSIZIONE DELLE PAROLE E DELLE FRASI

 


6.1. La disposizione delle parole in una frase
6.2. La scelta tra la forma attiva e passiva
6.3. La scelta tra la forma personale e quella impersonale
6.4. Tecniche di disposizione delle frasi e dei paragrafi
6.4.1. La vicinanza di elementi simili
6.4.2. La simmetria e il parallelismo
6.4.3. La continuità stretta tra soggetto-verbo
6.4.4. La continuità dello stesso soggetto nel periodo
6.4.5. La sequenza agganciata a catena
6.4.6. La tecnica della zoomata
6.4.7. L'enumerazione dei dettagli
6.4.8. L'inquadramento o la frase-cornice
6.4.9. L'enunciazione del contesto
6.4.10. I copioni delle azioni e dei percorsi concettuali
6.4.11. La ripresa dei concetti precedenti
6.4.12. L'anticipazione
6.4.13. Gli schemi

 


CAPITOLO 7


L'ANTITESI E IL PRINCIPIO DEL CONTRASTO

 


7.1. L'antitesi attraverso l'ironia
7.2. L'antitesi nelle immagini e nei concetti

 


CAPITOLO 8


LO STILE

 


8.1. La ricerca del proprio stile personale
8.2. L'automonitoraggio stilistico
8.3. Le caratteristiche dello stile
8.3. Raccolta di frasi di stile

 


CAPITOLO 9


LA CHIAREZZA

 


9.1. Definire i concetti
9.2. Distinguere i concetti
9.3. Usare termini specifici
9.4. Mettere in rilievo alcuni concetti
9.5. Enumerare le caratteristiche
9.6. Elaborare una gerarchia delle informazioni e dei concetti
9.7. Esemplificare
9.8. Disporre linearmente i concetti che fanno da "contenitore"
9.9. Collocare in gradazione i sinonimi di un concetto
9.10. Segnalare il percorso
9.11. Dimostrare oltre che dichiarare
9.12. Elaborare variazioni sul tema
9.13. Inserire la ripetizione per sottolineare l'importanza di un concetto
9.14. Evitare le doppie negazioni
9.15. Evitare l'eccesso di quantificatori

 


CAPITOLO 10


LA PROPRIETÀ LESSICALE

 

10.1. Apprezzare il sostegno dei verbi di inquadramento
10.2. Valorizzare la risorsa dei sinonimi
10.3. Usare la ricchezza degli aggettivi
10.4. Rafforzare gli aggettivi con le similitudini
10.5. Arricchire il testo con aggettivi e avverbi pertinenti
10.6. Trasformare i termini generici con quelli specifici
10.7. Immaginare di scrivere a qualcuno
10.8. Curare l'etimologia come espansione concettuale
10.9. Adottare il registro appropriato
10.10. Preferire il verbo al posto del nome corrispondente



CAPITOLO 11


L'ELEGANZA

 


11.1. Trasmettere l'armonia architettonica del contenuto
11.2. Incoraggiare la costruzione equilibrata dei periodi
11.3. Curare l'andamento ritmico delle sequenze
11.4. Dare importanza alla musicalità delle parole e del periodo
11.5. Evitare le cacofonie
10.6. Evitare le frasi assolute
11.7. Alleggerire il testo


CAPITOLO 12


LA CONCISIONE

 

 


CAPITOLO 13


LA SINTASSI DEL PERIODO


13.1. Distinguere tra le frasi principali e quelle secondarie
13.2. Scegliere il legame più appropriato di coordinazione e di subordinazione


CAPITOLO 14


L'ESPANSIONE LINEARE DEL PERIODO


14.1. Inserire solo gli incisi che arricchiscono
14.2. Togliere gli incisi che ostacolano la comprensione
14.3. Cancellare gli incisi vuoti
14.4. Potare le frasi 225
14.4. Evitare le espressioni superflue
14.5. Usare il tempo presente dei verbi

 


CAPITOLO 15


LA TRASFORMAZIONE DELLE FRASI

 


15.1. Trasformare il sostantivo in verbo e viceversa 228
15.2. Trasformazione della proposizione implicita in quella esplicita e viceversa 231
15.3. Trasformazione della costruzione coordinata in quella subordinata e viceversa 233
15.4. Trasformazione della costruzione attiva in quella passiva e viceversa 233
15.5. Trasformazione del discorso diretto in quello indiretto e viceversa

 
CAPITOLO 16


LE FRASI DI COLLEGAMENTO


16.1. Le frasi per l'introduzione
16.2. Le frasi di segnaletica
16.3. Le frasi di percorso
16.4. Le frasi di dichiarazione dei propositi
16.5. Le frasi per l'indicazione di importanza
16.6. Le frasi per l'indicazione di prospettiva
16.7. Le frasi per l'argomentazione
16.8. Le frasi per allestire l'architettura del paragrafo

 


CAPITOLO 17


LA REVISIONE E IL CONTROLLO DI QUALITÀ DEL TESTO


17.1. Nella revisione l'autore si trasforma in lettore e critico
17.2. Lista di domande di autocontrollo
17.3. La revisione ad alta voce
17.4. Aggiungere, cancellare, cambiare
17.5. Riscrivere il paragrafo quando si è insoddisfatti e ansiosi
17.6. La revisione benevola e quella ipercritica
17.7. La revisione con l'uso dei colori
17.8. Il distacco emotivo tra la stesura e la revisione
17.9. Le revisioni differenziate
17.10. Stabilire delle regole personalizzate per guidare la propria revisione


CAPITOLO 18


SCRIVERE COL COMPUTER 


CONCLUSIONE


BIBLIOGRAFIA

 

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Sito: www.mariopolito.it

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