Contenuto principale

Messaggio di avviso

ATTIVARE LE RISORSE DEL GRUPPO CLASSE

Disponibile su Amazon

 

 

Precedente copertina delle edizioni Erickson

 

PolitoLibroAttivareRisorseGruppoClasse

 

Sul tema della comunicazione in classe, le dinamiche di gruppo, l'apprendimento cooperativo, è stato pubblicato dalla casa editrice Erickson nel 2000 il libro: "Attivare le risorse del gruppo classe. Nuove strategie per l'apprendimento reciproco e la crescita personale".

Altri libri collegati allo stesso tema:

Attivare le risorse del gruppo classe. Casa Editrice Erickson 2000

Comunicazione positiva e apprendimento cooperativo, Casa Editrice Erickson 2003

 Educare il cuore. Casa editrice La Meridiana, 2012
 

 

INTRODUZIONE DEL LIBRO

 Il gruppo classe è una risorsa educativa e didattica che finora è stata trascurata.

Le ragioni sono molteplici. È stato sopravvalutato l’apprendimento cognitivo mentre l’educazione del cuore è stata trascurata. È stato favorito l’apprendimento individuale ed ignorato quello condiviso e costruito insieme. È stata enfatizzata l’istruzione a scapito della formazione. È stato esaltato il “sapere spendibile sul mercato del lavoro” e svalutata la cultura come strategia di orientamento esistenziale e di autorealizzazione personale. È stata privilegiata la competizione e tralasciata la cooperazione. È stato glorificato l’individualismo e sminuito del senso di comunità.

Oggi siamo diventati più consapevoli della necessità di educare sia la mente che il cuore. Per attraversare la vita in modo sereno e significativo, non basta possedere il sapere e delle conoscenze, ma è necessario anche essere in grado di progettare la propria esistenza, arricchirla di significati, ideali, scopi, condividerla insieme con gli altri. È necessario possedere vasti orizzonti cognitivi, ma anche una disposizione dell’animo all’accoglienza, al rispetto, alla responsabilità.

La scuola può definire meglio il suo profilo formativo se prende in considerazione tutte le dimensioni dell’essere umano. Non basta consegnare allo studente un diploma spendibile sul mercato del lavoro, bisogna offrirgli anche la possibilità di riempire di valore, di significato, di affetti anche le altre ore della vita, oltre a quelle dedicate all’attività lavorativa. La scuola è un’istituzione formativa che offre opportunità di crescita e di realizzazione dei propri talenti, anche quelli non “spendibili”, come il senso di giustizia, di solidarietà, di verità, di amore. Lo studente non è un cliente che compra pacchetti di informazioni e consuma “saperi inscatolati”, ma è una persona che si sta impegnando nella propria formazione. La scuola è il luogo della condivisione dei beni dell’umanità: lì ognuno di noi può prendersi cura, insieme con gli altri, dello sviluppo dei propri talenti, per contribuire con l'autorealizzazione all’arricchimento della comunità, dove viviamo insieme, apprendiamo insieme, soffriamo insieme, gioiamo insieme.

Il gruppo classe costituisce una risorsa educativa e didattica dove ognuno può attingere l’energia ed il sostegno per dedicarsi alla propria autorealizzazione: è un luogo in cui è possibile costruire insieme con gli altri la propria mappa cognitiva e la propria personalità. Coltivando in classe il benessere, l'accoglienza, la solidarietà, la responsabilità, si rende più piacevole ed efficace il processo di formazione.

In questo lavoro si mette in evidenza il contributo degli insegnanti. Sono presenti molte loro domande, difficoltà, obiezioni, riflessioni. Ho voluto conservare in gran parte il linguaggio schietto e personale, l’andamento a spirale delle osservazioni e considerazioni, per dare voce alla loro preziosa presenza pedagogica e didattica nella scuola. Ho cercato di far emergere il dialogo con loro che costituisce la trama essenziale di questo lavoro.

Ho modificato alcune informazioni per rispettare la privacy dei docenti che hanno partecipato ai vari corsi di formazione e di aggiornamento e, a volte, ho ritoccato la forma dei loro interventi, ma impegnandomi a non alterarne il contenuto. Ho tralasciato molte espressioni di apprezzamento reciproco, così frequenti nella comunicazione diretta e personale che scaturisce da un buon clima di gruppo, per concentrare l’attenzione solo sugli argomenti pedagogici e didattici.

Negli interventi degli insegnanti, uomini e donne che lavorano nella scuola da quella d’infanzia fino alle superiori, si notano l’impegno, il coinvolgimento, la partecipazione affettiva al processo di formazione dei loro studenti. Le loro domande ed osservazioni sono pregevoli perché aprono nuovi spazi di riflessione. Le loro narrazioni ci invitano ad entrare in classe e ad osservare da vicino gli studenti nella difficile e impegnativa impresa di formazione. Talvolta la descrizione diventa una specie di “romanzo pedagogico” che ci regala una rappresentazione accurata della realtà scolastica, composta da un intreccio di temi pedagogici e didattici, di vissuti emozionali e di rapporti interpersonali.

Ho inserito numerosi schemi, mappe e disegni, perché ci hanno accompagnato e sostenuto nelle nostre discussioni e ci hanno aiutato a focalizzarci in questo dialogo costruito da molte voci.

Il libro si compone di nove capitoli. Il primo è dedicato alle caratteristiche pedagogiche e didattiche del gruppo classe; gli altri descrivono otto strategie (vedi tavola n. 1) che rappresentano un modello formativo costituito dalle seguenti domande:

1)     Gli studenti sono accoglienti?

2)     Rispettano le regole condivise che hanno elaborato?

3)     Si sentono responsabili verso la crescita, la formazione e l’autorealizzazione degli altri?

4)     Si scambiano continui e autentici feedback emotivi?

5)     Sono capaci di esercitare la leadership condivisa?

6)     Sanno collaborare?

7)     Sanno apprendere gli uni dagli altri?

8)     Sanno usare il role playing per capire meglio gli altri, mettendosi nei loro panni?

 

 

INDICE DEL LIBRO

 

INTRODUZIONE

CAPITOLO PRIMO

LE CARATTERISTICHE PEDAGOGICHE DEL GRUPPO CLASSE

1. La rete delle relazioni personali nel gruppo classe.

2. Adottare una visione sistemica.

        2.1. Livelli di considerazione del gruppo classe

        2.2. Evoluzione del gruppo

        2.3. Il gruppo classe come sistema complesso.

        2.4. Griglie di interazione e teoria pedagogica.

        2.5. Conflitto tra autorealizzazione dell’altro e burocrazia scolastica.

        2.6. Alcuni principi della Teoria Generale dei Sistemi.

        2.7. L'interdipendenza nel gruppo classe.

        2.8 Il potere del gruppo sul cambiamento individuale

4. Il gruppo come raccolta di risorse e competenze.

       4.1. Distinzione tra il cooperative learning fiorito negli Usa e quello europeo.

       4.2. Lo studente con handicap come catalizzatore delle risorse del gruppo classe.

       4.3. Gli studenti difficili in un gruppo classe accogliente. 30

5. Il clima di classe.

6. Co-educazione e co-evoluzione.

      6.1. Percepirsi come comunità.

      6.2. Valorizzazione pedagogica del gruppo di apprendimento

      6.3. Fare emergere il senso del "noi".

7. La classe come gruppo di formazione.

8. Elaborare una didattica per il gruppo

       8.1. La didattica di gruppo non deve essere imposta.

       8.2. La gestione del gruppo classe

9. Gli insegnanti come gruppo cooperativo di apprendimento.

10. Visione individualistica e visione comunitaria

       10.1. Sostegno all'individuo e al gruppo.

       10.2. Affermazione individuale e condivisione

       10.3. L’apprendimento è individuale ma non solitario.

11. Pedagogia dell’autorealizzazione reciproca.

 

CAPITOLO SECONDO

LE STRATEGIE DELL'ACCOGLIENZA

 

1. Accoglienza come ospitalità e valorizzazione.

        1.1. Le domande che ogni persona si pone quando entra in un gruppo.

        1.2. Accoglienza e concetto di sé

        1.3. Accoglienza e conoscenza dell’altro

        1.4. Accoglienza e vicinanza sociale

        1.5. L’accoglienza di fronte all’aggressività.

2. Priorità dell’accoglienza sull’apprendimento.

        2.1. Accoglienza delle difficoltà, lacune, errori.

        2.2. L’accoglienza verso se stessi

        2.3. Accoglienza affettiva e cognitiva.

        2.4. Accoglienza quotidiana testimoniata dagli studenti.

        2.5. Che cosa accogliere: il comportamento o la soggettività?

        2.6. Accoglienza e rispetto dei differenti ritmi di apprendimento.

3. Questionario di benessere in classe

4. Accoglienza ed interculturalità.

5. L’accoglienza degli insegnanti da parte dell’istituzione scolastica.

6. Alcuni suggerimenti per favorire l’accoglienza del gruppo classe

        6.1. Dedicare del tempo alla conoscenza reciproca delle competenze e risorse.

        6.2. La presentazione reciproca al gruppo.

        6.3. Accogliere significa valorizzare l’altro.

        6.4. Definire cosa doniamo al gruppo e cosa il gruppo dona a noi.

        6.5. L’accoglienza deve essere integrale.

        6.6. Educare all’accoglienza attraverso lo sviluppo delle abilità di comunicazione.

        6.7. Rendere accogliente lo spazio scolastico.

        6.8. La pratica del dialogo.

7. Pedagogia dell’ascolto

        7.1. Educazione al silenzio.

8. Ascoltare i bisogni dell’altro: quali bisogni?

9. Progetto di alfabetizzazione emotiva.

        9.1. Elaborare un percorso di educazione alla pace

10. L’accoglienza nei gruppi misti.

 

CAPITOLO TERZO

LE STRATEGIE DELLE REGOLE CONDIVISE

 

1. Il valore sociale delle regole condivise.

         1.1 . Lista dei miei diritti.

         1.2 . Quando bisogna elaborare le regole condivise?

2. Elaborazione delle regole condivise.   Essere rispettosi

         2.1. Capacità di sintesi nella formulazione delle regole.

         2.2. Le regole e il senso della comunità.

         2.3. Accompagnare le regole col vantaggio che si ottiene rispettandole.

         2.4. Distinzione tra vantaggio materiale e vantaggio morale.

         2.5. Evitare le regole enunciate nella forma impersonale e trasformarle nella forma personale del “noi”

         2.6. Le regole formative sono accompagnate da argomentazioni convincenti.

         2.7. Le argomentazioni devono essere convincenti per l’altro.

         2.8. Distinzione tra legalità e moralità.

         2.9. La generalizzazione delle regole condivise anche nell’ambito familiare.

         2.10. Regole e segnaletica.

         2.11. Elaborazione delle regole e consenso interiorizzato.

3. Quando le regole non vengono rispettate.

4. Autoregolazione personale e di gruppo.

5. Alcune regole per stare bene insieme in classe.

 

CAPITOLO QUARTO

LE STRATEGIE DELLA RESPONSABILITÀ

 

1. La responsabilità come risposta all’appello dell’altro: Eccomi.

        1.1. Il senso di responsabilità degli insegnanti.

        1.2. Il senso di responsabilità degli studenti.

2. Responsabilità ed empatia.

3. Autostima e responsabilità.

4. Responsabilità individuale e responsabilità del gruppo.

5. La responsabilità di liberarsi e di liberare gli altri.

6. Il bullismo come rottura del senso di responsabilità.

7. La responsabilità come strategia formativa.

        7.1. Alcune strategie per sviluppare il senso di responsabilità.

        7.2. Cosa faccio per l’altro?

 

CAPITOLO QUINTO

LE STRATEGIE DEL FEEDBACK DI GRUPPO

 

1. Tessere la tela dei feedbacks di gruppo

        1.1. Autorivelazione e feedback.

        1.2. Distinzione tra interazione o comunicazione

        1.3. I vantaggi del feedback di gruppo.

2. Alcune strategie per facilitare il feedback di gruppo.

        2.1. Lista delle risorse del gruppo.

        2.2. Il buon umore in classe.

        2.3 La giornata dedicata al dono.

        2.4. Imparare a dire grazie.

        2.5. La sedia dei complimenti.

        2.6. Discutere per poi apprezzare il contributo di ciascuno.

        2.7. La lezione fatta dallo studente.

3. Dedicare tempo alle risonanze personali e di gruppo.

4. Valutazione e relazione affettiva.

5. Dinamiche negative all'interno del gruppo.

6. Come stare vicini senza ferirsi.

 

CAPITOLO SESTO

LE STRATEGIE DELLA LEADERSHIP CONDIVISA

 

1. Leadership accentrata o partecipata.

2. Autonomia e responsabilità nell’esercizio della leadership condivisa.

3. Lo status all’interno della classe.

       3.1. Allenarsi ad esercitare tutti i ruoli in modo flessibile.

4. Alcune indicazioni per realizzare la leadership condivisa.

       4.1. L’esercizio del proprio potere nella formulazione delle regole del gruppo.

       4.2. Il tabellone della leadership condivisa.

       4.3. Esperimenti dei vari tipi di leadership.

       4.4. Leadership maschile e leadership femminile.

5. Riflessione sulle caratteristiche del leader.

6. La leadership e i compiti complessi.

7. La leadership comunitaria o di servizio

8. L’autorità dell’insegnante e l’autorità del gruppo.

 

CAPITOLO SETTIMO

LE STRATEGIE DELL’APPRENDIMENTO RECIPROCO

 

1. Apprendere insieme.

       1.1 L’apprendimento come costruzione sociale.

       1.2. Il tempo della lezione e il tempo della elaborazione di gruppo

2. Discutendo si impara

       2.1 Discussione e punti di riferimento.

       2.2. Imparare a pesare il valore delle argomentazioni proprie ed altrui.

3. Il mutuo insegnamento e tutoring fra pari.

4. Il brainstorming.

5. Distinzione tra lavoro di gruppo e suddivisione del lavoro in gruppo.

      5.1. Lavoro di gruppo e frammentazione.

      5.2 Autorivelare il proprio processo mentale al gruppo.

6. Lavoro di gruppo e stili di apprendimento individuali

      6.1 La frenesia dell'azione e la mancanza di riflessione.

7. Dialogo continuo e apprendimento reciproco.

 

CAPITOLO OTTAVO

LE STRATEGIE DI COLLABORAZIONE

 

1. L’orientamento del gruppo classe verso la collaborazione o verso la competizione

       1.1. La rivalità tra gruppi.

       1.2. La collaborazione non può essere imposta.

2. Il metodo della “ricerca-azione” per apprendere insieme.

3. Imparare a collaborare.

       3.1. L’unione fa la forza.

       3.2. Collaborare per risolvere i problemi.

       3.3. Il processo e il risultato della collaborazione.

       3.4. Lavoro di gruppo e gioco di squadra.

       3.5. La collaborazione maschile e la collaborazione femminile.

       3.6. Collaborazione e meditazione.

4. Come si sviluppa la collaborazione.

5. Imparare a gestire i conflitti.

       5.2. Frasi di sostegno e di incoraggiamento e frasi killer.

6. Didattica multimediale, ipertesti ed apprendimento di gruppo.

7. Collaborazione e valutazione dell’apprendimento di gruppo.

8. Che cosa ho imparato e che cosa mi porto via.

 

CAPITOLO NONO

LE STRATEGIE DEI GIOCHI DI RUOLO

 

1. La dimensione educativa del gioco.

       1.1 Giocare insieme a scuola.

      1.2. Gioco e catarsi.

2. Educazione attraverso i giochi di ruolo.

       2.1. Giochi di ruolo e assunzione di ruolo.

       2.2. Giochi interpersonali.

       2.4. Distinzione tra intervento pedagogico ed intervento psicoterapeutico.

3. Individuazione dei ruoli svolti nel gruppo classe.

       3.1. Diventare consapevoli del tipo di ruolo che si svolge nel gruppo.

4. Lista dei ruoli.

5. Il gioco dei ruoli cognitivi.

       5.1 Analisi di un problema da vari punti di vista.

       5.2. I cappelli di Edward De Bono.

       5.3. Drammatizzazione dei comportamenti di studio corretti e scorretti.

       5.4 Metodo di studio e ruoli metacognitivi. Collegamento al libro Imparare a studiare il Medodo di studio, Editori Riuniti Universiyy Press 2010

6. Il coraggio di non entrare in ruoli “disumani”.

 

CONCLUSIONE

BIBLIOGRAFIA

INDICE

 

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sito: www.mariopolito.it

Homepage