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STRATEGIE DI GESTIONE

 DELL'INDISCIPLINA IN CLASSE

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Presentazione

Come intervenire in queste situazioni?

Uno studente minaccia di rigare o strisciare l'auto del docente: “Qual è la tua auto?”. Cosa rispondere nel caso si senta questa domanda come una reale minaccia? E se mi hanno già strisciato l’auto con un chiodo? Che cosa devo fare? Come affrontare le provocazioni anonime? Ad esempio, sul muro del bagno era stato scritto “Prof X frocio” e “Prof.ssa Y puttana”. Come intervenire? Un allievo di 14 anni, durante la lezione, si mette a cantare e a mimare un cantautore e poi va da banco a banco e fa lo scemo per eccitare gli altri a cantare con lui e poi urla per prendersi gli applausi. Non mi ascolta. Cosa si fa? Uno studente prende il compito di verifica ne fa un aeroplano e lo lancia fuori della finestra, insulta il docente ed esce. Cosa faccio? Che cosa dire a uno studente che mi dice: “Ti denuncio…”? Come gestire l'ammutinamento di gruppo? Cosa si può fare con gli allievi che hanno deciso di presentarsi a scuola senza il materiale scolastico (non hanno né libri, né cartelle, né compiti svolti)?

In questo libro descrivo varie strategie per affrontare questi e analoghi comportamenti maleducati e scorretti.

 

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INTRODUZIONE

Molti docenti mi hanno detto spesso: “Nessuno ci ha insegnato come gestire l'indisciplina in classe. Quando abbiamo chiesto come intervenire con gli studenti che disturbano, che chiacchierano, che svalutano le consegne, che non eseguono i compiti, che si annoiano, che dichiarano che la lezione è monotona , le risposte, o indicazioni , che abbiamo ricevuto sono state poche, insufficienti, spesso improduttive”.

In questo libro desidero condividere le strategie che ho studiato e sperimentato per gestire l'indisciplina in classe. Questa focalizzazione sull’indisciplina, però, è un aspetto decisamente negativo, riguarda l'emergenza e sottolinea gli errori educativi che sono stati fatti. È meglio proporci un altro obiettivo: in che modo possiamo gestire la nostra classe in modo positivo, efficace, accogliente?

Non mi voglio sottrarre, tuttavia, al tema dell'indisciplina. Esiste e bisogna affrontarlo direttamente ed efficacemente, ma desidero anche sottolineare la necessità di creare tutte quelle condizioni educative e didattiche che riducono l'emergere di comportamenti scorretti. In breve: i nostri interventi sono più efficaci, se interveniamo a livello preventivo . Tali strategie preventive le ho descritte in molti dei miei libri e ad esse faccio riferimento, per coloro che desiderano approfondirle.

Questo libro riguarda la dimensione correttiva del comportamento quando già è stato scorretto. La prevenzione è possibile. È sufficiente creare in classe un clima positivo e accogliente. Questo tema l'ho trattato in un altro libro intitolato “Apprendimento e benessere in classe", pubblicato in formato Ebook presso Amazon.

Che cosa fare per gestire l’indisciplina in classe?

Propongo 3 gruppi di strategie: quelle preventive (le più efficaci ma richiedono tempi lunghi), quelle correttive (che riguardano l’emergenza, che tentano di riparare il danno commesso, attraverso il convincimento, il ragionamento e la riflessione) e quelle punitive moderne (che riguardano l’emergenza e cercano di segnalare in modo chiaro le conseguenze negative del proprio comportamento scorretto).

Eccole.

  1. Strategie preventive (a lungo termine).

 

  • Migliorare la propria credibilità e autorevolezza.
  • Adottare la visione educativa del prendersi cura.
  • Rispettare la correlazione tra benessere emotivo e apprendimento.
  • Attivare le risorse del gruppo classe.
  • Sviluppare le strategie apprendimento cooperativo.
  • Entusiasmare e motivare verso la propria disciplina.
  • La classe come comunità di apprendimento.
  • Inviare continuamente il messaggio “Realizza i tuoi talenti e poi regala il tuo contributo alla comunità”.
  • Offrire strategie di studio per il successo.
  • Collaborazione tra docenti.
  • Collaborazione tra scuola e famiglia.

 

  1. Le strategie correttive (utili nell’emergenza)
  • Essere docenti assertivi. Non aggressivi e non lamentosi.
  • Stoppare con il metodo delle 3BBB (che stanno per Breve, Basso costo emotivo e Basso segnale).
  • Rimproverare con dignità.
  • Chiedere le ragioni del comportamento scorretto.
  • Utilizzare “Il metodo della bandiera italiana” (M. Polito 2000) presentando in successione Fatti – Emozioni – Richieste.
  • Riaffermare le regole condivise.
  • Presentare le sanzioni riparative previste.
  • Indicare le conseguenze logiche del comportamento scorretto.
  • Evidenziare il costo della risposta.
  • Richiedere un impegno di cambiamento.
  • Verificare la trasformazione del comportamento.

 

  1. Strategie punitive moderne (utili nell’emergenza).

 

  • Assegnare note sul registro.
  • Assegnare note a casa.
  • Convocare i genitori.
  • Assegnare un basso voto di condotta.
  • Sospendere dalle lezioni e dalla frequenza della scuola.
  • La bocciatura.
  • L’esclusione dalla scuola.

 

Tra queste strategie, quelle più conosciute sono quelle punitive moderne (per differenziarle da quelle del passato, basate sulle punizioni corporali, violenza, umiliazioni e maltrattamenti). Tuttavia, le strategie punitive sono anche quelle meno efficaci, perché non modificano le cause del comportamento indisciplinato. Esse prendono atto della gravità del comportamento scorretto, lo misurano, ma non lo riducono e non lo eliminano. È come se, di fronte alla febbre alta (a 41 gradi), si misura con il termometro la situazione febbrile, ma, in questo modo, non si riduce la febbre o l’infezione. Misurare solo la febbre non serve, se non si adottano terapie per ridurla. Allo stesso modo, misurare la gravità del comportamento scorretto non permette di ridurlo, se non si agisce sulle sue cause molteplici e se non si adottano strategie correttive efficaci.

Al contrario, le strategie correttive e soprattutto quelle preventive agiscono sulle cause del comportamento scorretto e cercano di contenerlo, ridurlo e di prevenirlo.

Coloro che vogliono approfondire nel dettaglio tutte queste varie strategie, troveranno in questo lavoro numerose argomentazioni ed esempi concreti di intervento educativo.

 
INDICE


CAPITOLO 1    
SITUAZIONI DI INDISCIPLINA    

Elenco di situazioni di indisciplina.      
Il tempo “perso” nel gestire l’indisciplina.      
Perché insegnare è diventata una professione stressante.      
È vero che i problemi di indisciplina stanno aumentando sempre di più?      
La rottura dell’alleanza educativa tra genitori e docenti.      
La difficoltà strutturale della gestione della classe.      
Rispetto verso il ruolo del docente o verso la persona del docente.      
Aumento degli studenti egocentrici, narcisisti, presuntuosi, demotivati.      
La gestione dell'indisciplina e le lacune nella formazione dei docenti.      
Come si sente un docente di fronte a questi studenti difficili e indisciplinati?      
È solo colpa dei docenti?      
Il burnout dei docenti di fronte alle continue situazioni di indisciplina in classe.      
Due modi di reagire di fronte all’indisciplina.      

CAPITOLO 2        
DEFINIZIONE DI DISCIPLINA E DI INDISCIPLINA    
 
Significato e interpretazione militare di disciplina.      
Che cosa c’è dietro l’espressione “Saper tenere la disciplina”?      
Essere disciplinati come competenza esistenziale.      
La definizione di indisciplina.      
Le correlazioni statistiche sul comportamento indisciplinato.      
Che cosa crea una classe difficile?      
L’indisciplina aumenta con l’età ed esplode nella preadolescenza ed adolescenza.      
Le provocazioni circolari tra docenti e studenti.      
Per alcuni studenti l'attenzione negativa è migliore della mancanza di attenzione.      
Comportamenti indisciplinati e interpretazione.      
Corsi di formazione per gestire l'indisciplina.      
Ricerca con i docenti «Le mie difficoltà in classe».      
Le basi etiche del comportamento corretto e del comportamento scorretto.      

CAPITOLO 3       
LE CAUSE DELL'INDISCIPLINA
      
Le varie cause del comportamento scorretto per attrezzarsi di strategie pertinenti.      
Indagine sulle numerose cause dell’indisciplina.      
Cause ambientali.      
Cause familiari.      
Cause personali.      
Cause scolastiche      
Ambiente sociale diseducativo.      
Questionario sulle cause dell’indisciplina.      
I punteggi più alti assegnati dai docenti sulle cause dell’indisciplina.      
I punteggi più alti assegnati dai genitori sulle cause di indisciplina      
I punteggi più alti assegnati dagli studenti sulle cause dell’indisciplina.      
Precisazione sulla lettura dei dati incrociati emersi dai questionari sulle cause dell’indisciplina.      
Famiglia e scuola a confronto sul tema dell’indisciplina in classe.      
La distanza di valutazione maggiore tra docenti e genitori.      
La distanza di valutazione maggiore tra docenti e studenti.      
La vicinanza di valutazione tra genitori e figli.      
Sintesi della valutazione delle cause dell’indisciplina secondo i docenti.      

CAPITOLO 4       
APPROFONDIMENTO SULLE CAUSE DELL’INDISCIPLINA
      
Teoria del conflitto intergenerazionale.      
L’euforia della trasgressione e dell’indisciplina.      
La popolarità e la trasgressione.      
Teoria dell’esplosione dell’Es e dell’indebolimento dell’Io e del Super-Io.      
Irresponsabilità verso la comunità che ci ha educati e formati.      
La cultura del narcisismo, dell’egocentrismo e del declino del senso della comunità, aggregazione, appartenenza.      
Studenti fragili e spavaldi.      
Studenti sregolati e quindi indisciplinati.      
L’educazione alla deresponsabilizzazione.      
Il “mito dell’innocenza” e la deresponsabilizzazione.      
Il “mito dei talenti sopravvalutati”.      
Troppa attenzione sull’autostima e poca sull’autodisciplina e autocontrollo.      
Sbilanciamento a favore degli studenti, anche se non si impegnano.      
Perché i nostri studenti sono sregolati?      
La cultura della distrazione.       
Dalla famiglia etica alla famiglia affettiva.       
Motivazione edonistica: “Studio solo quello che mi piace”.       
Conflitto tra scuola e famiglia.       
Genitori assenti.       
Il bambino sovrano.       
Genitori che si sottomettono ai figli.       
Iperprotezione in famiglia, svalutazione della scuola e isolamento dei docenti.       
La generazione dell’ego.       
Relativismo etico e mancanza di regole e paletti.       
La società liquida e la perdita di punti di riferimento.       
Riflessione sugli stili educativi.       
Demotivazione e indisciplina.       
Correlazioni positive emerse dal mio questionario sulle cause dell’indisciplina.
       
CAPITOLO 5         
VARIE STRATEGIE DI INTERVENTO    
   
Tante strategie per tanti tipi di studenti.       
Come rispondere in modo “formativo” alle provocazioni degli studenti.       
Alcuni modelli teorici di riferimento.       
Quali risorse porto in classe?       
Risorse personali.       
Risorse didattiche.       
Risorse educative.       
Risorse artistiche.       

CAPITOLO 6       
STRATEGIE PREVENTIVE
       
“Prevenire è meglio che reprimere”.
       
LA PERSONALITÀ DEL DOCENTE COME LA PRIMA STRATEGIA PREVENTIVA.    
   
L’uomo della pioggia di Jung.       
Il docente riflessivo.       
Curare il benessere emotivo degli insegnanti.       
Reggere la frustrazione di non essere approvati.       
Atteggiamento mentale dei docenti.       
La collaborazione dei docenti come strategia migliore per gestire l’indisciplina.       
Insegnamento cooperativo.       
Il docente come modello. Il buon esempio.
       
STRATEGIE DIDATTICHE       

Attivare una didattica interessante, coinvolgente, esperienziale.       
Didattica attiva.       
Inserire regolarmente attività fisiche di movimento.       
Lezione interattiva con il metodo delle votazioni veloci in classe.       
Valorizzare lo stile di apprendimento di ciascuno.       
Porre domande insolite.       
Insegnare ai ragazzi a coltivare una loro passione o interesse.    
   
STRATEGIE PEDAGOGICHE.       

Autenticità nella relazione educativa.       
La costruzione della credibilità.       
Autorevolezza e credibilità.       
La perdita di credibilità.       
“I care” di Don Milani.       
Saper incoraggiare nelle difficoltà.       
La strategia della gentilezza e del rispetto.       
Chiedere il permesso.       
Ringraziare gli studenti.       
È utile dire grazie dopo aver dato una direttiva.       
Nutrire con l'attenzione.       
Accoglienza dello studente indisciplinato.       
Prima la relazione, poi le richieste.       
Prima agganciare poi richiedere.       
Richiedere di più dai nostri studenti.       
Leggere i bisogni sottostanti al comportamento indisciplinato.       
Ascoltare in modo empatico e attivo.       
Saper ristrutturare al positivo.
       
STRATEGIE RELAZIONALI.    
   
Studenti difficili e insegnanti difficili.       
Conoscere lo studente.       
Cura e personalizzazione.       
Tutti si possono riscattare dopo la ribellione.       
Le emozioni dei docenti.       
Sorridere.       
Le nostre simpatie e antipatie in classe.       
Vigilanza tesa e vigilanza rilassata.       
Linguaggio rispettoso del docente.       
Il rispetto come potente strategia educativa       
Dare del “tu” al docente fa perdere credibilità?       
Aspettative e fiducia.       
Raccontare storie personali.       
Ammettere la propria relativa impotenza.       
Lodi pubbliche e rimproveri privati.       
Quando si rimprovera, evitare di rimproverare tutta la classe.    
   
STRATEGIE PER CREARE UNA COMUNITÀ DI APPRENDIMENTO.    
   
La classe come comunità di apprendimento.       
Costruire in classe il senso di appartenenza e di comunità.       
Insegnare a comunicare.       
Insegnare a gestire la conflittualità.       
Il valore comunitario delle regole condivise.       
Il rispetto delle regole condivise.       
È utile visualizzare le regole.       
Elaborare le regole e loro vantaggi e le sanzioni riparative quando esse sono violate.       
Accoglienza delle regole condivise.       
Sviluppare la sensazione di essere una comunità.       
Contratto formativo condiviso tra docenti e studenti.       

CREARE IL BENESSERE IN CLASSE      
 
Le emozioni in classe. Il bagaglio emotivo che gli studenti portano in classe.       
Le relazioni tra docenti e studenti.       
Il clima di classe come senso di appartenenza.       
Regole e diritti a scuola.       
Attività di socializzazione.       
Apertura e chiusura della lezione.       
Assemblea di classe per imparare a discutere.       
L’ora di comunicazione settimanale.       
Ancoraggio positivo.       
Trattamento per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali.       

EDUCARE ALLA RESPONSABILITÀ.    
   
Riflettere sui valori etici.       
Utilizzare i dilemmi morali come spunti di riflessione.       
Educare al volersi bene.       

OFFRIRE MOTIVAZIONI PER LO STUDIO E PER LA FORMAZIONE.
   
La motivazione come strategia di contenimento e di orientamento.       
Entusiasmare a studiare riducendo la noia.       
Le correlazioni statistiche della noia.       
Offrire strategie di autocontrollo.       
Presentare la cultura come forma di “riscatto”.       
A scuola per scoprire i propri talenti.       
Il pathos nell’apprendimento.       
L’argomentazione del futuro.       
Realizza i tuoi talenti per regalare il tuo contributo al mondo.       
Riconoscimento dell’autodeterminazione dello studente: proporre delle scelte       
Non si può costringere lo studente a fare tutto ciò che vogliamo.       
Fornire strategie di metodo di studio e di motivazione.       
Far raggiungere il successo formativo attraverso la sensazione di competenza e di autoefficacia.       
Curare l’autoefficacia di ogni studente.       
Accentuare la responsabilità degli studenti.       

SVILUPPARE LA COLLABORAZIONE SCUOLA E FAMIGLIA SUI TEMI DELL’INDISCIPLINA    
   
Scuola e famiglia collaborano per ricreare il senso di comunità.       
Il coinvolgimento dei genitori.       
Carenza della famiglia e sovraccarico educativo sulla scuola.       

CAPITOLO  7       
STRATEGIE CORRETTIVE    
   
Definizione di disciplina correttiva.       
Distinguere tra correggere e “saper correggere”.       
Rimproverare in modo efficace.       
Il metodo correttivo della “bandiera italiana”.       
La sgridata di un minuto.       

STRATEGIE DI CONTENIMENTO    
   
Stoppare il comportamento scorretto con il metodo delle   BBB.       
Fermarsi ed aspettare che i ragazzi si autocontrollino.       
Attivare i riduttori di conflittualità.       
La strategia della mediazione.       
La gestione del conflitto educativo.       
Non interrompere la lezione a causa di un comportamento scorretto.       
Evitare la lotta per il potere.       
Inserire una pausa di riflessione.       
Inserire una breve pausa di silenzio dopo aver pronunciato un rimprovero.       
Ricorrere, quando è indispensabile, al contenimento fisico.       
Strategie correttive non verbali.       
Il semaforo del rumore di classe.       
Segnalazioni non verbali.       

DESCRIZIONE DEI FATTI E DELLE RICHIESTE.
       
Descrivere invece che “interrogare”.       
Dare informazioni su cio che deve essere svolto.       
Verbalizzare quello che si osserva.       
Usare un linguaggio descrittivo osservativo.       
Evitare le domande retoriche.       
Osservazione e analisi del comportamento scorretto.       
Qualche volta è utile ignorare tatticamente alcuni comportamenti scorretti.       
Intervento correttivo sistemico.       
Di fronte alla scusa più frequente degli studenti “Che cosa ho fatto di male”, descrivere la malefatta.       
Adottare richiami brevi.       
Rimproverare senza demolire.       
Biasimare il peccato non il peccatore.       
Trovare il positivo in chi ha sbagliato.       
Rimproverare solo per far crescere.       
Prima il tono rispettoso poi i dati contestati.       
Disciplina con dignità.       
Alleanza educativa contro il comportamento scorretto.       
Riduzione conflittualità.       

DESCRIZIONE DELLE CONSEGUENZE.    
   
Costo del comportamento scorretto.       
Responsabilità verso le conseguenze del proprio comportamento scorretto.       
Conseguenze ragionevoli.       
Conseguenze logiche.       
Conseguenze e riconciliazione.       
Sistema di premi e ricompense.       
Lodare la persona o lo sforzo?       
Conseguenze e scelte.       
“Me lo segno”.       

IL RICHIAMO DELLE REGOLE CONDIVISE
       
Il valore delle regole.       
La focalizzazione sui ruoli.       
Riaffermare il valore di benessere comunitario delle regole.       
Comunicare le regole e la filosofia educativa della scuola ai genitori.       
LA PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE
       
La tecnica dei tre passi.       
Chiedere le ragioni del comportamento scorretto (“Perché ti comporti così?”)       
Autovalutazione del proprio comportamento scorretto.       
Domanda di controllo sulla comprensione del rimprovero.       
Dare agli studenti il diritto di replica.       

LA RICHIESTA DI FARE UNA SCELTA    
 
Proporre l’assunzione di responsabilità delle proprie scelte.       
La strategia del ventaglio delle opzioni.       
Role playing dei comportamenti scorretti.       
Rispecchiamento del comportamento scorretto degli studenti.       
Proporre una scelta o un'opzione dopo l'ordine o comando.       
Lasciare il tempo allo studente di attuare la nostra direttiva o suggerimento.       

LA RICHIESTA DI UN IMPEGNO E DI UN PIANO DI MIGLIORAMENTO.
       
Insegnare a chiedere scusa.       

LA RICHIESTA DI RIPARARE. LE SANZIONI RIPARATIVE.
       
Adottare un approccio riparativo.       
Alcune idee per escogitare migliori sanzioni riparative.       
Proporre di imparare qualcosa di bello.       
Convocare il gruppo ristretto di ragazzi che si comportano male.       
Discussione sulle punizioni o sanzioni riparative.       
Coinvolgere gli studenti ad elaborare le sanzioni riparative.       
Gestione cooperativa dell’indisciplina.       

CAPITOLO  8       
STRATEGIE PUNITIVE
       
Distinzione tra punizioni arcaiche e punizioni moderne.       
Né con le buone né con le cattive.       
Relazione affettiva e punizione.       
La punizione come messaggio.       
Le punizioni rafforzano il comportamento indisciplinato.       

STRATEGIE PUNITIVE ARCAICHE BASATE SUL DOMINIO
       
Punizioni arcaiche.       
Urlare contro qualcuno.       
Le punizioni corporali.       
Orgoglio e punitività.       
Punitività e proiezione.       
Punitività, stanchezza, irritazione e stress.       
Correlazione tra punitività e mancanza di formazione.       

STRATEGIE PUNITIVE MODERNE BASATE SULLE CONSEGUENZE
       
Punizioni basate sulle conseguenze del proprio comportamento scorretto.       

LISTA DELLE “PUNIZIONI” ISTITUZIONALI PREVISTE    
   
Le note sul registro.       
Le note a casa.       
Il voto di condotta.       
Sospensione dalla frequenza delle lezioni.       
Isolamento dagli altri.       
Allontanamento dalle lezioni.       
Il trattenimento a scuola dopo l'orario delle lezioni.       
L'espulsione dalla scuola.       
Correlazioni statistiche del comportamento punitivo.       

CAPITOLO 9       
CASISTICA: APPLICAZIONE DELLE STRATEGIE AI CASI SINGOLI      
 
Prima la relazione poi le strategie.       
Predisporre il nostro repertorio delle strategie linguistiche       
Respingere i commenti razziali.       
Usare l'umorismo.       
Imbrogliare a scuola copiando nei compiti di verifica.       
Non voglio più andare a scuola.       
Rigare o di strisciare l'auto del docente.       
Come affrontare le provocazioni anonime.       
Comportamento scorretto e provocatorio.       
Gestire l'ammutinamento di gruppo.       
“Se mi bocciate, scappo”.       
Faccia di cavallo.       
Mutismo elettivo.       
Ruberie in classe.       
Lancio di sassi.       
Cappellino.       
Demotivazione e disturbo.       
Demotivazione. Disattenzione. Indisciplina.       
Provocazione ed escalation.       
Uno studente dice al prof. “Ti denuncio”.       
Pantaloni bianchi della docente di tedesco macchiati di inchiostro.       

CONCLUSIONE       
BIBLIOGRAFIA       
AUTORE CURRICULUM   

 

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Sito: www.mariopolito.it

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