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INTERVISTA

SU "IL GIORNALE DI VICENZA"

25 LUGLIO 2012

LE MOLTE VIRTU' DEL CUORE

Dott. Mario Polito

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intervista di Cinzia Morgani, Il Giornale di Vicenza 25 luglio 2012

Altri libri collegati allo stesso tema:

Attivare le risorse del gruppo classe. Casa Editrice Erickson 2000

Comunicazione positiva e apprendimento cooperativo, Casa Editrice Erickson 2003

 Educare il cuore. Casa editrice La Meridiana, 2012
 
 
 Realizza i tuoi talenti per regalare il tuo contributo al mondo, Casa Editrice Confartigianato, Vicenza, 2011

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L'autore è lo psicologo e scrittore di Asiago Mario Polito

Le virtù del cuore fonte di successo al pari del sapere

«Non sappiamo gestire le emozioni, viviamo di fretta e non diamo spazio al mondo interiore. Anche a scuola non ci si occupa dell'interiorità dei ragazzi».

Per riuscire nella vita, sul lavoro, a scuola non bastano le competenze. Affinché diano frutto devono essere coltivate insieme a empatia, assertività, autocontrollo, equilibrio emotivo, senso di giustizia e di comunità. E' dalla necessità di un percorso per formare la persona nel suo insieme che Mario Polito, di Asiago, psicologo, psicoterapeuta e pedagogista ha scritto il libro sulle Virtù del cuore, le emozioni a scuola e nella vita",(ed. Vannini).

Dott. Polito, alla parola cuore associamo emozioni positive. Perché c'è bisogno di un libro sulle sue virtù?

Se in giro c'è tanta sofferenza, è anche perché non sappiamo provare empatia, il cuore non è stato educato a coltivare e a gestire le emozioni proprie e altrui e così si finisce per essere ingiusti con se stessi e anche il fatto che non esistesse un libro con questo titolo in nessuna lingua è significativo. E la parola cuore è legata alla parola "coraggio" che significa "avere cuore".

Questo è il tempo in cui avere coraggio è un esercizio difficile. Lei è anche autore di un libro sui suicidi. E' anche perché le virtù del cuore hanno perso valore che si fanno scelte estreme?

Sì, oggi viviamo di fretta e non diamo spazio al mondo interiore. Non si vuole vedere la sofferenza. Ti compatiscono se ti sei spezzato una gamba, ma se esprimi sofferenza emotiva sei un perdente. Sui suicidi c'è rabbia per le cause che li provocano, ma è disumano considerarli semplici effetti collaterali della lotta contro l'evasione fiscale o il risultato di problemi economici.

Si possono sviluppare l'empatia, il coraggio e l'ottimismo?

Dipende da come viviamo e dal nostro progetto di vita. Soffermarsi sulle nostre azioni e sulle loro conseguenze sugli altri, oltre che su se stessi, aiuta a sviluppare le emozioni e il senso di giustizia che creano le basi di una società migliore.

Per riuscire nella vita è molto importante l'intelligenza emotiva. Ci sono strategie per accrescerla?

Sì, è scientificamente provato. E' sufficiente esercitarsi nel "take the role", mettersi nei panni dell'altro. Utilissimo è fare la domanda di controllo: "Hai capito il motivo per il quale ti ho detto/chiesto questo?". Ma invece di capire e ascoltare ci arrabbiamo. Tanti problemi derivano da arroganza, suscettibilità, negatività, egocentrismo. Emozioni improduttive. E non è strano che a scuola si studino le emozioni dei poeti e non quelle dei ragazzi?

Il suo libro insiste molto sulla necessità di andare oltre la dimensione cognitiva a scuola. Ma come?

La scuola attuale è focalizzata solo sulle conoscenze. 4 milioni di ragazzi, uno studente su due, è demotivato, annoiato, senza entusiasmo, preoccupato solo del risultato. Così troppi arrancano pur avendo capacità. Secondo una recente indagine che no svolto tra gli studenti delle superiori, poco più del 20% degli insegnanti riesce ad appassionare. Mancano i professori che sappiano entusiasmare e dimostrare l'utilità delle loro materie nella vita.

C'è anche poco tempo per concentrarsi sul resto. I programmi sono molto densi.

Questo è un errore, come sono state un errore le classi pollaio. Il troppo è nemico del bene. Se trasmettiamo solo contenuti e non ci preoccupiamo della crescita dei ragazzi, la scuola ha fallito il suo compito.