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INTERVISTA SUL METODO DI STUDIO:

LE DOMANDE DEGLI STUDENTI

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INTRODUZIONE

 

Questo libro è rivolto agli studenti che vogliono migliorare il loro metodo di studio. Può essere utile per quelli che incontrano alcune difficoltà di apprendimento, che hanno voti scarsi, anche se si impegnano molto a studiare, ma può sostenere anche coloro che vogliono diventare persone migliori, sviluppare i loro talenti e dare il loro contributo al mondo.

Questo testo non è un trattato sul metodo di studio. A questo tema ho dedicato altri libri. In questo lavoro si trovano, nel formato di una lunga intervista, oltre 200 domande che gli studenti di scuola superiore mi hanno rivolto quando, nei vari anni, li ho incontrati a scuola o nel mio studio, per presentare loro le strategie del metodo di studio.

Nelle mie risposte ho mantenuto un tono semplice, concreto, colloquiale e interattivo, tipico dell’intervista o del colloquio di consulenza psicologica.

Le loro domande sono una chiara fotografia della scuola oggi e di quello che gli studenti domandano ai loro docenti e agli adulti.

Ho raccolto le loro domande nelle seguenti grandi categorie. 1. Lo studio e l’apprendimento. 2. Il metodo di studio. 3. Le tecniche di studio. 4. La memoria e le mnemotecniche. 5. Il tempo di studio. 6. L’attenzione e la concentrazione. 7. L’atteggiamento verso lo studio e la scuola. 8. La motivazione. 9. Le emozioni e l’apprendimento. 10. La relazione con i docenti. 11. I voti e la valutazione.

Le domande degli studenti sono belle e stimolanti. Alcune sono difficili e altre inaspettate. Ma sono tutte importanti e pregevoli.

Alcune delle mie risposte sono brevi e altre sono lunghe e dettagliate.

In alcuni momenti parlo agli studenti in generale, altre volte mi rivolgo allo studente o studentessa che, in quel momento, mi ha fatto la domanda. Ogni tanto, ho parlato anche di me stesso, come studente e come docente.

Lo stile è quello “parlato”, tipico delle interviste. È differente da quello degli altri miei libri che sono scritti in modo più strutturato, organizzato e gerarchico.

Qui si parla dal metodo di studio, ma non ci si ferma ad esso. Gli studenti pongono domande anche sul valore dello studio e della scuola, sulla motivazione, sull’ansia scolastica, sulla noia, sulle difficoltà di attenzione e di concentrazione, sul cervello, sull’intelligenza emotiva, sul clima di classe, sulla relazione con i docenti, sulla relazione tra scuola e vita, sulla connessione tra scuola e mondo del lavoro.

Si discute di tutto quello che loro sentono collegato alla loro esperienza scolastica. Si capisce subito che la loro preoccupazione non è solo quella del metodo di studio, ma anche quella del senso dello studio nella loro esperienza di formazione. Emergono le loro emozioni e l’importanza di un progetto di vita, personale e comunitario, per dare significato all’impegno scolastico.

Assemblando le varie domande degli studenti, ne è nata una lunga intervista, che ho rivisto formalmente e che, in alcuni punti, ho arricchito di dettagli e di approfondimenti.

Nelle mie risposte, ho descritto varie strategie di apprendimento. Ma ho cercato anche di allargare il tema del metodo di studio alla cultura, al sapere, al progetto di vita. Ho cercato di motivare gli studenti a studiare non solo per la scuola ma, soprattutto, per la vita, cioè, per affrontare con competenza i problemi esistenziali propri e altrui.

Il materiale raccolto in queste pagine è un’integrazione degli altri libri che ho scritto sul metodo di studio, sull’attenzione e concentrazione, sulla memoria, sull’intelligenza, sulle tecniche di scrittura. Non è un doppione, ma un arricchimento e approfondimento, stimolato dalle numerose domande dirette degli studenti.

Per un approfondimento specifico e dettagliato sul metodo di studio rimando i lettori ad altri miei libri, pubblicati da trent’anni nella loro prima edizione e rivisti recentemente: «Impara a studiare: il metodo di studio» (M. Polito 2010), «Impara a studiare: le tecniche di studio» (M. Polito 2011a).

Sono consapevole della presenza di alcune ripetizioni. Ne ho tagliate molte e ne ho lasciate altre. Esse sono come i ritornelli di certe canzoni che non danno fastidio, ma, al contrario, possono essere apprezzate e sono anche ricordate meglio.

Grazie alla padronanza del metodo di studio è possibile ammirare ancora di più la bellezza della propria mente che apprende.

 

 

INDICE DEL LIBRO

 


INTRODUZIONE 


CAPITOLO 1   
LO STUDIO E L’APPRENDIMENTO   


1.1. Differenze tra studiare, imparare e apprendere.   
1.2. Costruire le conoscenze.   
1.3. Metodo trasmissivo e metodo maieutico.   
1.4. Le spiegazioni di un compagno e quelle di un insegnante.   
1.5. Come sviluppare il pensiero critico?   
1.6. Definizione di un buon studente.   
1.7. Come diventare uno studente competente?   
1.8. La competenza come concetto positivo.   
1.9. Non solo studenti ma anche persone.   
1.10. Gli ingredienti dello studio.   
1.11. Il “setting” dello studio.   
1.12. Studiare attivando le varie capacità della mente: metacognizione, anticipazione e riflessione.   
1.13. Studiare attivando l’adrenalina.   
1.14. Rievocazione e rielaborazione di ciò che è stato appreso in classe.   
1.15. Lo studio dall'alto e lo studio dal basso.   
1.16. Studiare con tre codici: quello visivo, quello uditivo e quello motorio.   
1.17. Differenza tra studio individuale e di gruppo.   
1.18. “Studio in seriale” e “studio in parallelo”.   
1.19. Creare collegamenti per “studiare in parallelo”.   
1.20. La trasformazione delle conoscenze in competenze.  
1.21. Differenza tra competenza, competizione e meritocrazia.   
1.22. Differenze tra lo studio alla scuola superiore e quello all'università.   
1.23. Sovraccarico di contenuti e afflusso continuo di nozioni.   
1.24. Come e quanto utilizziamo il cervello?   
1.25. Compiti per casa: sono utili o inutili?   
1.26. Differenza tra interrogazioni orali e compiti scritti.   
1.27. La digitalizzazione della scuola e la qualità dell’apprendimento.   
1.28. La fake news della lettura veloce.   
1.29. Come studiavano gli antichi?   
130. Pazienza cognitiva e studio.   
1.31. Non basta conoscere: bisogna automatizzare quello che si conosce.   


CAPITOLO 2   
IL METODO DI STUDIO   


2.1. Il metodo di studio migliore.   
2.2. Un metodo o tanti metodi?   
2.3. La validità dei vari metodi di studio.   
2.4. Come migliorare il proprio metodo di studio.   
2.5. I primi passi del metodo di studio?   
2.6. Interrogarsi sul proprio modo di studiare.   
2.7. Autovalutarsi dando un voto al proprio livello di comprensione.   
2.8. Sviluppare l’autonomia nello studio.   
2.9. Coltivare una mente ordinata.   
2.10. Non basta esaltare il metodo di studio: bisogna praticarlo.   
2.11. Creatività e metodo di studio.  
2.12. Differenze di metodo tra studiare storia e studiare letteratura.   
2.13. Il miglioramento del metodo di studio serve a tutti o solo ai più scarsi.   
2.14. Il passaggio dalla teoria alla pratica.   
2.15. Il metodo di studio nel corso degli anni.   


CAPITOLO 3   
LE TECNICHE DI STUDIO   


3.1. Strategie per suscitare interesse verso lo studio.   
3.2. Gli appunti sono indispensabili?   
3.3. Si può studiare senza prendere appunti?   
3.4. Ragioni teoriche per prendere appunti.   
3.5. Prendere appunti solo di ciò che è essenziale.   
3.6. Individuare le parole chiave per imparare a sintetizzare.   
3.7. Quanto devono essere dettagliati gli appunti?   
3.8. Come conciliare il prendere appunti e il seguire il filo del ragionamento?   
3.9. Non serve prendere appunti senza poi studiarli e assimilarli.   
3.10. Studiare solo sugli appunti è sufficiente?   
3.11. L’uso degli evidenziatori.   
3.12. Le slides sono utili per l’apprendimento?  
3.13. Utilizzare la drammatizzazione per attivare l’interesse e la partecipazione.  
3.14. Utilizzare l'ascolto nell'apprendimento delle lingue.  
3.15. Alternare la lettura dall’alto con quella dal basso.   
3.16. Padroneggiare il lessico.   
3.17. Perché è importante padroneggiare il lessico di base.   
3.18. Come rendere pregnante il proprio lessico?   
3.19. Uso delle flashcards per facilitare il ripasso e la memorizzazione.   
3.20. Metodo delle immagini.   
3.21. Rendere concreti i concetti astratti.   
3.22. Mappe e schemi.   
3.23. Memorizzare le mappe concettuali.   
3.24. Mappe per le materie scientifiche.   
3.25. Distinzione tra mappe concettuali e mappe mentali.   
3.26. Capacità di sintetizzare e di riassumere.   
3.27. Sintetizzare la gerarchia dei concetti.   
3.28. Come allenarsi a sintetizzare?   
3.29. Consigli per scrivere bene.   
3.30. Come si fa un tema.   
3.31. Come migliorare la forma nella scrittura.   
3.32. Scrivere un tema come se fosse una lettera.   
3.33. Assimilare la struttura argomentativa.   
3.34. Questionario. Il questionario sul metodo di studio.   
3.35. Strategie di salvataggio.   


CAPITOLO 4   
LA MEMORIA E LE MNEMOTECNICHE   


4.1. Come rimediare alla debolezza della memoria?   
4.2. Perché bisogna curare la memoria nello studio?   
4.3. Alcune strategie di memoria.   
4.4. Attivare la memorizzazione significativa non quella meccanica.   
4.5. Memoria e racconto.   
4.6. Come memorizzare i concetti più difficili?   
4.7. Il metodo dei luoghi per studiare storia.   
4.8. Imparare a memoria un sonetto di Leopardi.   
4.9. Memorizzazione come assimilazione e memoria come accumulo.   
4.10. Metodo di studio e memorizzazione.   
4.11. Non serve memorizzare formule senza comprenderle.   
4.12. Fake news sulla memoria.   


CAPITOLO 5   
IL TEMPO DI STUDIO   
5.1. Programmazione del proprio tempo di studio.   
5.2. “Studiare a tempo” stabilendo delle scadenze.   
5.3. Le ore di studio personale.   
5.4. Quando è preferibile studiare?   
5.5. Da dove è meglio cominciare a studiare: dai compiti difficili o da quelli facili?   
5.6. L’importanza delle pause durante lo studio.   
5.7. Stanchezza e “risveglio muscolare”.   
5.8. Deprivazione del sonno a causa dei social media.   
5.9. Il valore del ripasso o ripetizione.   
5.10. Ripasso e curva dell’oblio di Ebbinghaus .   
5.11. Usare il ripasso per stabilizzare gli automatismi di ciò che si è capito e appreso.   
5.12. Strategie per un ripasso veloce ed efficace.   
5.13. Alternare il ripasso sistematico con il ripasso veloce.   
5.14. Ripassare in classe con la ripetizione subvocalica immediata.   
5.15. Ripasso degli appunti presi in classe.   
5.16. Ripetere ad alta voce.   
5.17. Ripetere davanti allo specchio.   
5.18. Preparazione all'esame di maturità.   
5.19. Non studiare all’ultimo momento.  


CAPITOLO 6   
ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE   


6.1. Qual è la durata media dell’attenzione?   
6.2. Attenzione e iperattività.   
6.3. Come migliorare la qualità dell'attenzione in classe.   
6.4. Alcune strategie per stare attenti in classe.   
6.5. La “Tecnica della telecamera”.   
6.6. Come fare per essere concentrati nello studio.   
6.7. Studiare una cosa per volta.   
6.8. Essere attenti in classe con il metodo dell'anticipazione.   
6.9. Come evitare le distrazioni?   
6.10. Come si evitano gli errori.   
6.11. Errori di distrazione negli esercizi di matematica.   
6.12. Effetto saturazione quando ci si prepara a un’interrogazione, compito di verifica ed esami.   
6.13. Il stretching per attivare l’attenzione.   
6.14. Studio e multitasking.   
6.15. Multitasking e attenzione.   
6.16. Multitasking e connessioni in parallelo e in seriale.   
6.17. Studiare con il silenzio assoluto o con un sottofondo musicale?   
6.18. Si possono usare le reti sociali mentre si studia?   
6.19. Scarabocchiare, mentre si ascolta una lezione, serve o è una distrazione?   


CAPITOLO 7   
L’ATTEGGIAMENTO VERSO LO STUDIO E LA SCUOLA  


7.1. Sfiducia nei confronti della scuola o bassa autostima?   
7.2. Crisi di rigetto della scuola.   
7.3. Rialzarsi dopo un insuccesso scolastico.   
7.4. Riscatto dopo una bocciatura.   
7.5. La scuola come “pausa” di sedici anni per permettere e facilitare la formazione della mente e del cuore.   
7.6. Continuità tra scuola media e superiori.   
7.7. Riforma della scuola a costo zero e a partire da oggi.   
7.8. La scuola è cambiata?   
7.9. È possibile una “scuola dei talenti”?   
7.10. Preparazione tecnica ed esistenziale.   
7.11. Lo studio come dovere o come piacere.   
7.12. La sopravvalutazione del principio del piacere. “Fai solo quello che ti piace”.   
7.13. Lo studio e i bisogni molteplici della propria personalità.   
7.14. Differenze tra maschi e femmine di fronte alla scuola.   
7.15. L’accusa di “secchione”.   


CAPITOLO 8   
LA MOTIVAZIONE   


8.1. Come migliorare l’impegno nello studio?   
8.2. La consapevolezza di dover studiare non basta.   
8.3. Motivazione e automotivazione.   
8.4. Sforzo di essere motivati.   
8.5. Come aumentare la forza di volontà?   
8.6. La motivazione “sociale” dello studio.   
8.7. Visione individualistica e comunitaria dell’interesse.   
8.8. Materie che piacciono e materie che non piacciono.   
8.9. Smontare l’argomentazione “Non mi piace, dunque non studio”.   
8.10. Metodo di studio e motivazione.   
8.11. La motivazione dei docenti nella scelta della materia che insegnano.   
8.12. La motivazione e la noia.   
8.13. Quali sono le cause e quali sono le conseguenze della noia scolastica.   
8.14. Come fare per ridurre la noia?   
8.15. Che cosa fare contro la pigrizia?   
8.16. La motivazione come predisposizione all’apprendimento.   
8.17. La mente è predisposta per apprendere.   
8.18. La meraviglia come motivazione.   
8.19. Bassi risultati nonostante l’alto impegno.   
8.20. Come invogliare a leggere.   
8.21. A che cosa serve studiare il latino?   
8.22. A che cosa serve studiare la storia?   
8.23. Memoria storica corta.   
8.24. Motivazione e personalizzazione nello studio.   
8.25. L’indignazione non basta per cambiare il mondo.   


CAPITOLO 9   
LE EMOZIONI E L’APPRENDIMENTO   
9.1. Cervello cognitivo e cervello emotivo.   
9.2. Emozioni e apprendimento.   
9.3. L’umore condiziona lo studio.   
9.4. Come gestire le emozioni negative?   
9.5. Esaurimento nervoso a causa della scuola.   
9.6. Cervello, rimproveri e svalutazioni.   
9.7. Da che cosa dipende l’ansia scolastica?   
9.8. Il contesto scolastico dell’ansia.   
9.9. L’ansia nella relazione con i docenti e con i compagni.   
9.10. Ansia e compito di verifica.   
9.11. Il training autogeno per ridurre l’ansia scolastica.   
9.12. Come liberarsi dall’ansia di informazione?   
9.13. Come modificare l’atteggiamento negativo verso alcune materie?   
9.14. Clima di classe e apprendimento.   
9.15. Preparazione assertiva all’interrogazione.   
9.16. Imparare a esprimersi in modo espressivo ed efficace.   


CAPITOLO 10   
BUONA RELAZIONE CON I DOCENTI   
10.1. Docenti motivanti.   
10.2. Le caratteristiche dei docenti motivanti.   
10.3. Tre tipologie di docenti.   
10.4. La relazione con i docenti.   
10.5. Perché punire chi sbaglia?   
10.6. Competenza e pressapochismo.   
10.7. La motivazione verso la matematica.   
10.8. È possibile l’interdisciplinarità?   


CAPITOLO 11   
LA VALUTAZIONE   
11.1. La validità della valutazione.   
11.2. Verifica e valutazione.   
11.3. Voto e valutazione. Cosa è meglio?   
11.4. Dare i voti ai testi che leggiamo.   
11.5. Valutazione e punteggi P.I.S.A.   
11.6. Non identificatevi con i vostri voti.   


CAPITOLO 12   
DOMANDE VARIE   


12.1. Definizione dell’intelligenza.   
12.2. Scoraggiamento come docente.   
12.3. Scoraggiamento come studente.   
12.4. Lettura e rilettura di un libro.   
12.5. L’attenzione come dono del lettore allo scrittore.   
12.6. La lezione frontale è superata?   
12.7. Sono utili gli scambi culturali?   
12.8. In che modo le nuove tecnologie informatiche hanno trasformato il modo di scrivere?   
12.9. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dello studio con le nuove tecnologie?   
12.10. Studiare religione a scuola.   
12.11. Progresso scientifico e progresso morale.   

CONCLUSIONE   
BIBLIOGRAFIA   
AUTORE - CURRICULUM   

 

 

 

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Sito: www.mariopolito.it

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